L’epilazione con laser e luci pulsate

Quale trattamento?

Dopo aver chiarito con precisione la diagnosi dermatologica/tricologica si valutano i criteri essenziali della scelta del corretto trattamento. Attualmente per ridurre la pilosità indesiderata sono proponibili al paziente diversi sistemi:

■ rasatura tramite lametta;

■ eradicazione transitoria tramite ceretta;

■ crema alla eflornitina all’11,5%, utilizzata con applicazioni bi-giornaliere. L’effetto dell’eflornitina è certo, ma lento nella sua manifestazione (positivo unicamente a partire dal III-IV mese di utilizzo), a lieve potenziale comedogeno, efficace unicamente durante il periodo di applicazione (apparizione lenta della pilosità alla cessazione dell’utilizzo). L’eflornitina è una proteina che blocca irreversibilmente l’ornitina-decarbossilasi, enzima attivo su un recettore della guaina del pelo e il cui blocco determina un rallentamento progressivo della crescita del pelo stesso. La sicurezza farmacologica del principio attivo è confermata in studi in vivo per le aree del labbro superiore e del mento. Non si conoscono gli effetti in gravidanza, ma uno studio effettuato sui ratti, con concentrazioni 180 volte superiori a quelle utilizzate nell’uomo, non ha evidenziato alcun danno teratogeno;

■ cura ormonale antiandrogena;

■ elettrodepilazione con ago, ancora unica tecnica efficace per i peli bianchi;

■ laser e sorgenti a luce pulsata. Naturalmente alcune terapie possono fra loro essere combinate per ottenere il miglior risultato.

È importante sapere che

Una volta discriminato tra ipertricosi e irsutismo, i passi successivi prima di scegliere la più corretta strategia terapeutica sono:

■ definire il fototipo cutaneo secondo Fitzpatrick;

■ stabilire il grado di eventuale abbronzatura;

■ conoscere la tendenza a sviluppare reazioni di iperpigmentazione post infiammatoria. Di fondamentale importanza è l’anamnesi farmacologica; deve essere escluso l’eventuale concomitante consumo di farmaci fotosensibilizzanti come le tetracicline, o gli antiepilettici e le ciclosporine, noti per stimolare la crescita di peli. Spesso ignorata, l’anamnesi per le fotodermatiti di origine non solo farmacologica risulta essenziale per i rischi legati all’esposizione a una energia ottica (laser o luci pulsate). In effetti, essenziale è sapere se il paziente può tendere a una collagenosi (Lupus scatenato dalla terapia laser) e se è soggetto a eventuale porfiria (riattivata brutalmente dopo laser terapia con lunghezze d’onda da 800 nm).