Come si sta muovendo la medicina rigenerativa e terapeutica in tricologia? I capelli, per tanti, sono una sorta di biglietto da visita, che possono condizionare anche il sociale. Oggi, ci sono diversi protocolli e tecniche per intervenire con varie modalità. E le novità sono sempre all’ordine del giorno. Basta vedere quelle presentate, di recente, al congresso internazionale di medicina estetica Agorà tenutosi a Milano.

Ad esempio, il dottor Fabrizio Melfa, chirurgo estetico, ha evidenziato il valore della terapia autologa rigenerativa nel diradamento dei capelli.

Grasso autologo contro l’alopecia androgenetica

Negli ultimi anni, l’utilizzo di grasso autologo è sempre più importante e per combattere l’alopecia androgenetica si è ricorsi alla terapia autologa rigenerativa.

Il protocollo prevede, previa anestesia locale, il prelievo di grasso da quelle zone del corpo dove è presente a livello sottocutaneo, attraverso una specifica cannula, molto piccola. Al fine di migliorare la performance del cuoio capelluto, le cellule mesenchimali, dopo centrifuga, sono iniettate con ago singolo, utilizzando uno specifico device. Molti studi hanno evidenziato come cellule staminali derivate da ADSC stimolino le cellule staminali del follicolo pilifero (HFSC).

Non da meno è la tecnica che prevede l’utilizzo combinato di microdermoincisioni, led e ionoforesi. La dottoressa Maria Caterina Fortuna, dermatologa, ha sottolineato come, per un paziente con problematiche di alopecia, la medicina rigenerativa possa essere una buona alleata durante il suo percorso terapeutico, inserendosi in maniera innovativa, per la sua capacità di azione sinergica. Le microincisioni producono un miglioramento del microcircolo sanguigno, della stimolazione del metabolismo cellulare e della veicolazione. Il tutto, grazie all’azione sinergica di microdermoincisione controllata, onde d’urto, ionoforesi e Low level laser therapy. In questo modo, non si sostituisce il tessuto danneggiato, ma lo si rigenera.

Prp biomimetico

Il dottor Vittorio Gennaro, medico estetico, si è soffermato sulla tensione cronica del cuoio capelluto. Al di là dei farmaci presenti nella farmacopea ufficiale, con un’elevata concentrazione molecolare, si stanno valutando formulazione galeniche, individuando principi attivi farmacologici utili per terapie estetiche e rigenerative. Occorre calcolare, infatti, la corretta concentrazione molecolare.

Tra le tecniche individuate vi è il Prp biomimetico, che permette l’estrapolazione di tre fattori di crescita dal plasma autologo. Attraverso la mesoterapia, si prepara la zona con spray anestetico per l’ago. Il protocollo prevede una prima seduta con sodio lattato per attivare l’attivazione delle staminali crescenti che devono maturare, cui seguono altre sedute. Quando si effettua un trapianto di capelli, per la sua riuscita è importante anche un intervento di angiogenesi per una vascolarizzazione opportuna, almeno 7-10 giorni prima.

Booster cellulari stimolanti

Infine, il dottor Davide De Rossi, chirurgo estetico, ha sottolineato, in tema di novità, i vantaggi di un complesso iniettivo slow release di ultima generazione. Il tema è quello delle nuove generazioni di booster cellulari stimolanti.

La tecnologia CHAC modifica e sfrutta le proprietà dell’acido ialuronico, trasformandolo in un intermediario ed esaltandone le capacità. Il tutto, attraverso due fasi. In quella solida, assistiamo a una sorta di rimescolamento che può durare anche per settimane, a seconda dei principi attivi che dovremo incamerare. Si sviluppa una reciproca attrazione delle molecole che vanno ad esaltare, reciprocamente, le loro proprietà e a proteggersi a vicenda.

In quella liquida, abbiamo la reidratazione. Normalmente, l’acido ialuronico richiama acqua. In questo caso, va ulteriormente a proteggere, come una sorta di manto, questa struttura tridimensionale, creando una ulteriore protezione. Con questo complesso di acido ialuronico ad alto peso molecolare e micronutrienti abbiamo una vera e propria riparazione del derma e dell’epidermide.