Medicina estetica, aumenta la richiesta di trattamenti tra i giovani

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Medicina estetica, aumenta la richiesta di trattamenti tra i giovani

Medicina estetica, aumenta la richiesta di trattamenti tra i giovani

Trattamenti di esfoliazione profonda della cute e/o anti-aging, autotrapianto dei bulbi piliferi e filler: sono aumentate le richieste di chirurgia e medicina estetica fra gli adulti italiani, raggiungendo punte di +130% rispetto al 2020.

Correzione degli esiti dell’acne, rimozione di peli superflui, interventi su smagliature o anti-cellulite, rimpolpamento delle labbra o ricorso a rinofiller sono le domande più gettonate fra i giovanissimi: adolescenti e teenagers.

Dal 97° Congresso Nazionale SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse), appena concluso a Napoli (13-16 giugno), l’allarme: attenzione a figure professionali improvvisate o addirittura non autorizzate che si prestano all’esecuzione di trattamenti delicati con conseguente importanti, fisiche e psicologiche, per il paziente.

C’entrano anche la pandemia e gli stili di vita conseguentemente imposti, come lo smart working, una maggior sedentarietà, un impoverimento della qualità della vita e condizioni generalmente meno confortevoli, che sembrano avere indotto nella popolazione generale una riflessione/inflessione sulla valutazione (anche) dell’aspetto fisico, sfociate in gran parte dei casi nel ricorso a trattamenti estetici.

I dati

Lo testimoniano i numeri: secondo le stime ufficiali, diffuse da Sicpre (Società italiana di chirurgia plastica ricostruttivo-rigenerativa ed estetica), i trattamenti di medicina e chirurgia estetica sono aumentati almeno del 20% nell’ultimo anno, disegnando una curva di +67% rispetto al 2019 e di +130% rispetto al 2020.

Segnano il trend in crescita soprattutto alcuni trattamenti di chirurgia estetica: esfoliazione profonda della cute, autotrapianto dei bulbi piliferi, filler di acido ialuronico, tossina botulinica, peeling chimici e fili di trazione.

L’importanza del professionista

Non mancano i dermatologi che praticano trattamenti e procedure senza avere expertise e credenziali necessarie.

La raccomandazione per il paziente è di rivolgersi a esperti e a centri altamente qualificati: la corretta formazione, per la pratica di queste tecniche, è un punto inderogabile.

«Offrire nozioni e occasioni di approfondimento utili a formare dermatologi e medici preparati e coscienziosi è mission imprescindibile della nostra società. Tenuto conto che la medicina estetica è finalizzata al raggiungimento e al mantenimento della salute intesa come benessere psicologico e fisico in una società, come quella attuale, in cui l’immagine costituisce un elemento fondamentale per rapportarsi agli altri, è evidente che soltanto un approccio clinico, eseguito da un professionista qualificato, può garantire efficacia e soprattutto adeguatezza dei diversi interventi nel rispetto e a salvaguardia del paziente»,  spiega la dottoressa Maria Carmela Annunziata, Dirigente Medico presso la UOC di Dermatologia Clinica della Federico II di Napoli e Membro della SIDeMaST.

Tale considerazione è tanto più rilevante in funzione dell’ampio pubblico che oggi richiede trattamenti estetici: dall’adulto ai giovanissimi, in età ancora adolescenziale.

Giovani e medicina estetica

Aspetto psicologico e psicopatologico: le valutazioni di entrambi gli aspetti non possono prescindere l’uno dall’altro: sono tappa fondamentale e vincolante all’inizio del percorso dermocorrettivo, da eseguire in sinergia.

Vero è, infatti, che i disturbi psicologici quali i dismorfismi corporei sono sempre più frequenti nell’era dei social, in cui conta l’apparire più che l’essere, con una presa e un impatto importante soprattutto sul pubblico più giovane.

Al riguardo uno studio del 2018 [1], tuttora attuale, rivela che il 73% delle adolescenti italiane ha ammesso di aver fatto ricorso a qualche forma di trattamento estetico per il trattamento di cicatrici da acne, rimozione dei peli superflui o correzione delle smagliature, trattamenti anti-cellulite, rimpolpanti per le labbra e rinofiller.

Dunque, accertare l’idoneità del paziente ai trattamenti (specie in questa fascia di popolazione) risulta un elemento sostanziale per il conseguimento del suo benessere psicofisico.

«Rispetto al passato, in cui erano soprattutto gli adulti a voler apparire sempre al meglio e a voler correggere presunti o reali difetti fisici, oggi sempre più giovani e giovanissimi vogliono sentirsi al passo con i look social, omologandosi ai propri coetanei e a un ideale estetico standardizzato dai social media», conferma la dottoressa Maria Pia De Padova, coordinatrice del Gruppo SIDeMaST di dermatologia estetica.

È fondamentale, pertanto, indirizzare i pazienti verso i trattamenti più idonei a valorizzare le loro caratteristiche e a correggere eventuali imperfezioni, dietro indicazione di professionisti (medici e, in particolare, dermatologi) aggiornati e preparati sulle tecniche più all’avanguardia e in grado di soddisfare le aspettative dei pazienti, sempre nel rispetto della salute e dell’equilibrio psicologico.

La bellezza non va considerata come un ideale o il mezzo per raggiungere il successo. «Ad esempio – conclude la dottoressa De Padova – non vanno incoraggiate tutte quelle procedure volte al raggiungimento della bellezza ideale, tali da indurre l’alterazione dei tratti etnici che possono successivamente causare nella persona vere e proprie crisi di identità».

[1] Montanari Vergallo G, Marinelli E, Napoletano S et al. Ethics and/or aesthetics? Reflections on Cosmetic Surgery for Adolescent. Cuad Bioet, 2018, 29(96):177-189. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29777605/