Le JAK svolgono un ruolo importante nella patogenesi della dermatite atopica. Gli inibitori di Janus chinasi impattano pertanto positivamente su gravità e sintomi della patologia

La dermatite atopica è caratterizzata da lesioni cutanee croniche, eczematose, causa di forte prurito. Le conoscenze sulla patogenesi della dermatite atopica stanno guidando allo sviluppo di nuovi farmaci. Una review condotta da ricercatori giapponesi e pubblicata sulla rivista Allergology International ha mostrato che l’immunità mediata dalle cellule Th2, la disfunzione della barriera cutanea e il prurito causano un circolo vizioso nella dermatite atopica.

È, inoltre, emerso che le Janus chinasi (JAK) e i trasduttori di segnale e attivatori della trascrizione (STAT) sono una delle vie di segnalazione essenziali in varie malattie infiammatorie, tra cui la dermatite atopica. In particolare, TSLP, IL-4, IL-13 e IL-22 occupano una posizione importante per la reazione immunitaria mediata dalle cellule Th2.

Inoltre, l’inibitore pan-JAK sopprime sperimentalmente l’attivazione di STAT3 e migliora la funzione della barriera cutanea.

TSLP, IL-4, IL-13 e IL-31 contribuiscono in larga misura al prurito cronico della dermatite atopica e sono trasmessi attraverso la via JAK-STAT. Pertanto, gli inibitori della Janus chinasi risultano candidati promettenti per il trattamento della dermatite atopica grave.

Lo studio

Nel lavoro di revisione condotto, gli studi esaminati hanno dimostrato che JAK-STAT svolge un ruolo importante nella patogenesi della dermatite atopica. Pertanto, diversi inibitori topici e orali della Janus chinasi hanno dimostrato di migliorare la gravità e i sintomi della dermatite atopica.

Attualmente, in Giappone sono approvati il delgocitinib topico, un inibitore pan-JAK, e il baricitinib orale, un inibitore di JAK1 e JAK2. Inoltre, la pomata a base di delgocitinib allo 0,25% si è dimostrata efficace e sicura nei pazienti pediatrici affetti da dermatite atopica ed è ora disponibile per l’uso in pazienti pediatrici di età pari o superiore ai 2 anni.

Sono state, inoltre, valutate l’efficacia e la sicurezza degli inibitori orali della JAK, tra cui abrocitinib, baricitinib e upadacitinib, per il trattamento della dermatite atopica. Ogni farmaco ha permesso di ottenere miglioramenti significativi nei sintomi della patologia. In particolare, è stato rilevato un miglioramento dei punteggi relativi al prurito nelle fasi iniziali di somministrazione di questi farmaci.

La bassa frequenza di eventi avversi renderà questi agenti ulteriori opzioni terapeutiche per il trattamento della dermatite atopica da moderata a grave. L’anticorpo monoclonale dupilumab, che ha come bersaglio l’IL-4Rα, che blocca l’IL-4 e l’IL-13, è approvato per la dermatite atopica da moderata a grave.

Alcune osservazioni

I ricercatori hanno evidenziato che anche lo sviluppo dei farmaci biologici sta progredendo e si prevede in futuro l’approvazione di ulteriori medicinali. Sarà importante determinare quali inibitori della Janus chinasi e quali farmaci biologici siano appropriati per ciascun paziente e come selezionare questi farmaci.

Per quanto i JAK rappresentino opzioni terapeutiche costose, i ricercatori sottolineano l’importanza di valutare al contempo anche la perdita economica dovuta alla dermatite atopica in quei pazienti che non sono riusciti ad ottenere un sollievo sufficiente grazie ai trattamenti esistenti, evidenziando che le opzioni discusse in questo lavoro rappresentano un cambiamento di paradigma in termini di approccio terapeutico.

C. Nakashima, S. Yanagihara, A. Otsuka, Innovation in the treatment of atopic dermatitis: Emerging topical and oral Janus kinase inhibitors, Allergol Int. 2022 Jan;71(1):40-46. doi: 10.1016/j.alit.2021.10.004. Epub 2021 Nov 21