L’impatto della nutrizione sullo sviluppo e la progressione delle malattie dermatologiche è oggi indiscusso; a causa dei pochi dati disponibili, non è però ancora possibile formulare raccomandazioni dietetiche specifiche

L’influenza dell’alimentazione sulla fisiopatologia e sulla gravità clinica delle dermatosi infiammatorie del viso, come l’acne, la rosacea, la dermatite seborroica e la dermatite periorale, è stata discussa per anni. Nell’ambito di un approccio terapeutico moderno, i medici dovrebbero fornire ai pazienti informazioni su come le loro scelte alimentari possano influire sulla diagnosi dermatologica e potenzialmente migliorare i risultati terapeutici.

L’importanza della nutrizione clinica

Quello della nutrizione clinica è un ambito multidisciplinare che, come la medicina del dolore, sta diventando parte integrante di tutti i campi clinici della medicina. Trascende la concezione tradizionale della nutrizione come rifornimento del corpo umano di macronutrienti (carboidrati, lipidi, proteine) e micronutrienti (vitamine, minerali) e considera la nutrizione un fattore importante per la prevenzione e il trattamento delle malattie.

In medicina interna, i consigli nutrizionali basati sull’evidenza per malattie come l‘obesità, il diabete mellito, l’iperlipidemia e le malattie coronariche fanno già parte del gold standard terapeutico.

Nutrizione e malattie dermatologiche

L’impatto della nutrizione sullo sviluppo e sulla progressione delle malattie dermatologiche, invece, non viene solitamente preso in considerazione nella pratica clinica e i consigli nutrizionali vengono forniti raramente anche se, in realtà, l’alimentazione può svolgere un ruolo importante in molte dermatosi.

Ne sono un esempio le carenze vitaminiche legate a malattie come lo scorbuto e la pellagra, oggi presenti solo nei libri di testo di medicina per chi vive nei Paesi industrializzati; ma anche  le manifestazioni cutanee di malattie gastroenterologiche immunomediate come la dermatite erpetiforme di Duhring e l’acne vulgaris, la malattia dermatologica più comune in assoluto.

Recentemente, il concetto di asse intestino-pelle ha guadagnato slancio nella comprensione delle dermatosi infiammatorie, e l’alimentazione è tornata al centro quale fattore determinante in questo contesto. Per esempio, i sintomi gastrointestinali nei pazienti affetti da rosacea possono indicare una disbiosi del microbiota intestinale, il cui trattamento può anche migliorare la gravità della malattia cutanea.

Lo studio

Negli ultimi decenni, l’impatto dell’alimentazione su varie dermatosi è stato un tema controverso. Proprio partendo da questo scenario, due ricercatori delle Università di Monaco e Aachen, in Germania, hanno illustrato in un lavoro di revisione le evidenze aggiornate della medicina nutrizionale per le dermatosi infiammatorie.

Nello studio vengono messi in luce i nuovi sforzi di ricerca messi in campo per i pazienti affetti da acne, rosacea, dermatite seborroica e periorale. Vengono altresì delineati sia i fattori nutrizionali basati sull’evidenza sia i limiti dell’attuale situazione di studio e forniti consigli per la pratica clinica quotidiana.

Viene evidenziato inoltre che l‘alimentazione, lo stress, la qualità del sonno e i cambiamenti climatici sono oggi considerati fattori di esposizione, termine che comprende tutte le influenze ambientali non genetiche a cui gli esseri umani sono esposti nel corso della loro vita. Essi influenzano anche lo sviluppo delle malattie dermatologiche e non dovrebbero essere sottovalutati.

Le conclusioni

L’impatto della nutrizione sullo sviluppo e sulla progressione delle malattie dermatologiche è oggi indiscusso. I moderni approcci terapeutici non dovrebbero quindi rivolgersi solo a un sintomo, ma a tutti i fattori espositivi che influenzano il corpo umano. Per contro, a causa dei pochi dati disponibili, non è ancora possibile formulare raccomandazioni dietetiche specifiche.

I futuri studi clinici nell’area della dermatologia e della nutrizione clinica sono necessari per fornire ulteriori approfondimenti basati sull’evidenza nelle raccomandazioni nutrizionali per i pazienti, hanno evidenziato i ricercatori, sottolineando la necessità di pianificare e condurre studi interventistici di alta qualità con randomizzazione, disegno in cieco e follow-up appropriato.

A. Gürtler, S. Laurenz, The impact of clinical nutrition on inflammatory skin diseases, J Dtsch Dermatol Ges. 2022 Feb;20(2):185-202. doi: 10.1111/ddg.14683. Epub 2022 Jan 27