Trattamento laser a picosecondi frazionato su cicatrici atrofiche

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Le lesioni chirurgiche possono lasciare cicatrici antiestetiche; per migliorarne l’aspetto sono stati utilizzati diversi approcci. Uno studio effettuato da Pier Luca Bencini, direttore scientifico di ICLID, (Istituto di Chirurgia e Laser-chirurgia in Dermatologia di Milano), in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia (Department of Surgical, Medical, Dental and Morphological Science with Interest transplant, Oncological and Regenerative Medicine) ha indagato per la prima volta l’utilizzo del laser a picosecondi frazionato sulle cicatrici atrofiche, osservando le variazioni nella struttura delle cicatrici attraverso microscopia confocale a riflettanza.

Lo studio ha interessato nove pazienti fra i 35 e i 65 anni (età media 42,7±14,3), fototipo II o III secondo Fitzpatrick, con lesioni su viso, tronco o avambraccio.

Il trattamento con laser picosecondi frazionato si è dimostrato efficace su 10 cicatrici in nove pazienti, di cui il 40% localizzate sul viso, mentre un miglioramento dell’aspetto della zona trattata è stato riscontrato nel 66% dei pazienti (7 cicatrici) all’esame delle immagini pre e post trattamento da parte di dermatologi esterni allo studio. Dal punto di vista dei pazienti, il 50% era molto soddisfatto del risultato, il 40% soddisfatto e il 10% non soddisfatto.

In seguito al trattamento, il dolore è stato lieve o assente, gli eventi avversi limitati a eritema, petecchie, croste della durata di 7-10 giorni. A differenza che nei trattamenti tradizionali con laser CO2 ablativo, in seguito all’applicazione del laser a picosecondi frazionato non è stata riportata iperpigmentazione.

La struttura delle cicatrici, evidenziata alla microscopia confocale a riflettanza, eseguita prima, subito dopo e 6 mesi dopo il primo trattamento, ha mostrato variazioni interessanti. In particolare, dopo il trattamento sono state rilevate sottili fibre di collagene reticolato a formare una rete. L’incremento della luminosità delle fibre collagene osservata dopo il trattamento è stato ipotizzato essere correlata all’aumentata attività di rimodellamento del collagene da parte dei fibroblasti.

«Nella nostra casistica abbiamo osservato che il laser a picosecondi frazionato funziona benissimo per tutte le cicatrici avvallate e atrofiche, sia chirurgiche sia da acne, e anche nelle cicatrici ipertrofiche, in cui la pratica finora suggeriva cautela nell’uso del laser –riporta Pier Luca Bencini di ICLID. – Uno studio recentissimo pubblicato negli Stati Uniti dimostra che, per lo stesso meccanismo di efficacia sulle cicatrici atrofiche, funziona anche nelle smagliature. Quindi questo laser, che era nato con una caratterizzazione estremamente settoriale, si è rivelato una tecnica invece versatile in funzione del tipo di emissione selezionata, omogenea o frazionale, che ci permette di intervenire dai tatuaggi alle lesioni pigmentarie e fino al ringiovanimento cutaneo. Stiamo, infatti, pubblicando un lavoro riguardante gli effetti del laser a picosecondi nel ringiovanimento, in cui si rivela utile per la sua azione di rimodellamento del tessuto elastico». Questi risultati sembrano quindi aprire nuovi orizzonti nelle applicazioni di questo tipo di laser.

Bibliografia

Guida S, Bencini PL, Pellacani G, 2018, Oct 14. Picosecond laser for atrophic surgical scars treatment: in vivo monitoring of results by means of reflectance confocal microscopy. J. Eur. Acad. Dermat. Venereol.

doi: 10.1111/jdv.15289.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30317686