Secondo i recenti dati dell’American Society of Plastic Surgeons (ASPS) relativi al 2014, negli Stati Uniti è in aumento l’utilizzo del grasso autologo come filler, soprattutto per aumentare i glutei. Lo scorso anno, infatti, gli interventi di aumento dei glutei con grasso autologo hanno fatto registrare negli USA un incremento del 15%, mentre la lipoaspirazione, è cresciuta del 5%, raggiungendo quota 211mila interventi.
«Il trend è simile a quello che si riscontra nel nostro Paese» commenta Fabrizio Malan, presidente della Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, gemellata con l’ASPS. «Il grasso viene sempre più utilizzato come filler e l’attenzione ai glutei è sempre maggiore.».
Nel complesso, i dati relativi al mercato della bellezza statunitense sono positivi: infatti crescono sia gli interventi di chirurgia estetica (1,7 milioni nel 2014, + 1% rispetto all’anno precedente) sia le procedure mini-invasive (13,9 milioni di procedure, + 4% rispetto al 2013). Sommando chirurgia estetica e medicina estetica la crescita è del 3%, con un totale di 15,6 milioni di procedure cosmetiche nel 2014.
Per quanto riguarda gli interventi più eseguiti, al primo posto e senza variazioni significative, si conferma la mastoplastica additiva, con 286.000 interventi (-1% rispetto al 2013), seguita dalla rinoplastica, con 217mila interventi (-2% rispetto al 2013). Sono in flessione blefaroplastica e lifting (-4%), mentre tossina botulinica e filler negli USA hanno fatto registrare rispettivamente un incremento del 6 % e del 3%.
Tra le variazioni più notevoli del 2014 c’è poi il + 14% fatto registrare dall’intervento di riduzione della ginecomastia e soprattutto il + 208% di impianto protesi nei pettorali. Anche se si tratta, come fa ancora notare Malan, di numeri molto piccoli: poco più di mille interventi nel 2014.