Pelli particolari e problemi emergenti nel corso ECM

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Prof. Enzo Berardesca

Sono temi di stringente attualità quelli a cui è dedicato il Corso ECM 2022 di Dermakos, Dermatologia, aspetti particolari cutanei, in avvio con l’uscita del primo numero della rivista, in marzo. Fruibile in modalità e-learning sulla piattaforma di Accademia Tecniche Nuove, anche da dispositivo mobile, il Corso rilascia 12 crediti ECM a completamento del ciclo didattico di 4 moduli e superati i test finali, pubblicati contestualmente a ciascun modulo e disponibili online h24. L’iniziativa è dedicata al dermatologo, al medico estetico, ma anche al medico di medicina generale, che quotidianamente decide quando inviare il paziente allo specialista.
Il Corso si sviluppa intorno a problematiche dermatologiche di importanza emergente, dal covid-19 alla dermatologia multietnica, dai disturbi legati alla pelle sensibile fino al capitolo delle allergie, in aumento nel mondo industrializzato.

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Primo modulo: impatto sulla pelle del covid-19

Prof. Enzo Berardesca

“Stanno emergendo sempre più segni e sintomi cutanei legati all’infezione da Sars-Cov-2. Dopo due anni di pandemia, è stata prodotta una certa letteratura e può essere utile fare il punto –sottolinea il dermatologo Enzo Berardesca, docente presso il Philip Frost Department of Dermatology dell’Università di Miami (USA), che ha curato come responsabile scientifico anche l’edizione 2022 di questo appuntamento di formazione. -Sappiamo ormai che il covid-19 non coinvolge solo le vie respiratorie. Lo stato infiammatorio provocato dall’infezione può colpire cuore, cervello, sistema nervoso e molti altri organi, tra cui la cute, con manifestazioni caratteristiche. Si tratta di segni visibili, che talvolta sono i primi a comparire, associati a uno stato di malessere oppure come unico sintomo della malattia. Pur essendo la diagnosi del covid fondata sul tampone, è particolarmente importante riconoscere questi sintomi cutanei al fine di una diagnosi precoce, cruciale sia per la prevenzione del diffondersi del virus sia per un tempestivo intervento terapeutico. Non secondario l’interesse scientifico e clinico del comprendere sempre meglio questa patologia del tutto nuova”.
Il modulo è curato da Antonella Tammaro, professore di Dermatologia presso la Scuola di Specializzazione dell’AO Sant’Andrea di Roma, e da Camilla Chello, dermatologa presso la stessa azienda.

Dermatologia multietnica

In una società multietnica, dall’ambulatorio del dermatologo passa la diversità delle pelli umane e di pelli etniche si occupa il secondo modulo, a cura di Gabriella Fabbrocini, docente di Clinica Dermatologica presso l’Università di Napoli Federico II.
“Alcune patologie si presentano sulle pelli di colore con maggiore frequenza o in forme più severe o comunque differenti rispetto a quanto avviene per la cute caucasica –considera Berardesca. -Per esempio, le pelli asiatiche sono più soggette all’atopia e con segni più evidenti; le pelli scure presentano frequentemente forme più gravi di acne con più spiccata tendenza ad esiti in cicatrici evidenti, ecc. Queste differenze sono oggetto di studio da parte della comunità scientifica, di conseguenza l’area della dermatologia multietnica dovrebbe sempre rientrare nell’aggiornamento del dermatologo. Inoltre, di fronte al paziente etnico, il medico dovrebbe, nel corso dell’anamnesi, investigare meglio gli aspetti relativi alle fragilità cutanee associate all’etnia, eventualmente sensibilizzando il paziente su temi di prevenzione e di cura quotidiana”.

Pelli soggette a dermatiti e ad allergie

Quelli legati alla cute ipersensibile sono problemi che sempre più di frequente portano il paziente dal dermatologo. Per questo il terzo modulo del corso si incentra sulle pelli particolari, sulle dermatiti poco conosciute e sulle patologie che aumentano la sensibilità cutanea. Gli autori sono Norma Cameli, che all’Istituto San Gallicano IRCCS di Roma è dirigente medico e responsabile dell’ambulatorio di Dermatologia Estetica, e Martina Silvestri, dermatologa in formazione specialistica presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro. “Nei paesi industrializzati sono problematiche in aumento –evidenzia Berardesca. -In parte in relazione all’esposizione ad ambienti inquinati in parte per una più elevata attenzione al benessere personale, compreso quello cutaneo. Il livello di urbanizzazione comporta una maggiore esposizione a inquinanti atmosferici e a sostanze chimiche che possono causare la pelle sensibile, a cui si aggiungono quelle presenti in detergenti e cosmetici, una esposizione incrociata che rappresenta un fattore di rischio anche per le allergie”. Un analogo incremento si osserva infatti per le manifestazioni allergiche, oggetto del quarto modulo del corso a firma di Gabriella Fabbrocini e della dermatologa libera professionista Maddalena Napolitano. “Non c’è dubbio -conclude Berardesca -che l’incidenza di queste patologie e disturbi sia aumentata, anche in relazione, insieme all’esposizione agli inquinanti di sintesi, alla qualità degli ambienti indoor. Parallelamente all’espansione di queste patologie è cresciuto il mondo della diagnostica, disponiamo infatti di test più mirati e un pannello più ampio di soluzioni per affrontare il problema, in un quadro una continua evoluzione su cui è fondamentale mantenersi informati”