Mts: in crescita fra i giovanissimi e le donne

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Sifilide, HIV, Human Papilloma Virus (HIV). Sono queste alcune delle Malattie Trasmesse Sessualmente (MTS) che registrano nel mondo una costante crescita, specie nei giovani tra 14 e 25 anni e nelle donne. Lo hanno annunciato esperti nazionali e internazionali, riuniti a Napoli, in occasione del Congresso “Il nuovo volto della dermatologia 4.0” appena concluso.

I numeri delle MTS

Oltre un 1 milione di infezioni a trasmissione sessuale registrate nel mondo ogni giorno, per un’incidenza annua di 340 milioni di casi in età compresa tra 15-49 anni; 4 mila ogni anno solo in Italia secondo i dati diffusi dal Sistema di sorveglianza dell’Istituto Superiore di Sanità, per un totale di quasi 141 mila diagnosi dal 1991, anno in cui è cominciata l’attività del sistema. A preoccupare, oltre i numeri, è l’andamento: rimaste stabili fino al 2004, le MTS registrano dal 2005 una curva in crescita con un incremento pari a circa il 42%. L’incidenza maggiore, secondo le evidenze, è a carico delle fasce di popolazione più giovani, 15-24 anni, e delle donne. HPV, clamidia, gonorrea, sifilide, condilomi anogenitali, herpes genitale, linfogranuloma venereo sono fra le trenta MTS le più frequentemente diagnosticate, rappresentando un problema di salute pubblica a livello globale.

Le ragioni del fenomeno

Repentini cambiamenti di comportamenti sessuali nelle popolazioni, maggior ricorso a pratiche sessuali a rischio, sempre minor uso del preservativo sono le principali motivazioni che spiegherebbero l’escalation delle MTS a partire dagli anni 2000. «A questi fattori – spiega la Professoressa Gabriella Fabbrocini, direttrice dell’UOC di Dermatologia Clinica dell’Università Federico II di Napoli e Presidente del Congresso – si aggiunge la maggiore mobilità delle popolazioni che contribuisce ad una più rapida diffusione mondiale di agenti infettivi». Alcune MTS, infatti, hanno lunghi periodi di latenza dal momento del contagio, come HPV o HIV, mentre per altre, come gonorrea o sifilide, l’incubazione è breve ed una volta riconosciute possono essere curare tempestivamente, riducendo dunque l’infettività del paziente, le probabilità di contagio e le possibili recidive. Molte di queste infezioni, specie se asintomatiche o con sintomi non ben definiti, tendono tuttavia a non essere diagnosticate o ad essere scambiate per altre malattie. «Il controllo e la prevenzione delle MTS – continua Fabbrocini – rappresentano obiettivi di salute pubblica prioritari, viste anche le possibili numerose complicazioni a danno dell’apparato riproduttivo maschile e femminile. È necessario favorire la prevenzione nelle scuole, sensibilizzando i giovani a corretti stili di vita e abitudini comportamentali e relazionali, migliorando il grado di conoscenza delle MTS».  L’azione di sensibilizzazione va rivolta anche alle donne che presentano una suscettibilità biologica maggiore alla loro contrazione, a causa di un apparato genitale più complesso ed esteso, e dove i patogeni hanno probabilità maggiore di stabilirsi.

HPV

È tra le patologie di più frequente riscontro presso i centri di MTS e registra una prevalenza nel 20% delle ragazze al di sotto dei 25 anni. Di norma con risoluzione spontanea nell’arco di 6-24 mesi, in una piccola porzione della popolazione, l’infezione da HPV di ceppi oncogeni può persistere causando cambiamenti precancerosi. La prevenzione primaria è possibile con la vaccinazione per via intramuscolare, somministrata a ragazze e ragazzi prima dell’inizio dell’attività sessuale, in un numero di dosi diverso a seconda dell’età e del vaccino utilizzato. Le infezioni genitali da HPV, si ricorda, includono lesioni benigne esofitiche e vegetanti (condilomi acuminati), fino a forme maligne come il carcinoma della cervice uterina per il cui sviluppo contribuisce in maniera significativa l’infezione.

Micosi cutanee a trasmissione sessuale

Nel corso degli ultimi anni si sta osservando un costante incremento sia delle forme superficiali, le più comuni, sia delle forme profonde o superficiali atipiche, associato anche all’aumento di soggetti immunodepressi. Le micosi cutanee a trasmissione sessuale sono di difficile diagnosi clinica e microbiologica e, di conseguenza, anche terapeutica, nonostante i passi aventi delle scienze biomediche. «Standardizzare le strategie terapeutiche – conclude la Professoressa – migliorare le conoscenze relative alla micologia e alle infezioni a trasmissione sessuale e alle possibilità diagnostiche, ovvero fornire una guida pratica per un giusto inquadramento diagnostico ed una scelta terapeutica mirata restano tra gli obiettivi primari di (in)formazione».

di Francesca Morelli