L’azione antinfiammatoria della doxiciclina in vitro

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medical research

La doxiciclina è adoperata nel trattamenti di patologie infettive grazie alla sua efficacia ad ampio spettro. La somministrazione ad alte dosi (100/200 mg/die) è spesso responsabile dello sviluppo di resistenze batteriche e alterazioni della flora endogena, mentre basse dosi (20-40 mg/die) non alterano la suscettibilità agli antibiotici ed esercitano un’azione antinfiammatoria. In questo studio è stata testata l’efficacia di entrambi i dosaggi sulla modulazione dell’espressione delle citochine pro-infiammatorie IL-8, TNF-α, Il-6 in cellule stimolate con lipolisaccaridi prima del trattamento, in concomitanza e dopo il trattamento. I bassi dosaggi risultavano più efficaci nella modulazione dell’espressione delle suddette citochine quando aggiunti prima (pre-trattamento) o dopo (post-trattamento) la stimolazione con lipopolisaccaridi. Quest’effetto non veniva osservato quando la doxiciclina era aggiunta contemporaneamente alle colture cellulari: in tal caso risultavano più efficaci gli alti dosaggi.

Basse dosi di doxiciclina potrebbero quindi essere usate in sicurezza nelle patologie infiammatorie croniche o acute nelle quali bisogna prevenire o controllare il processo infiammatorio, sia che esso sia costante, sia in progressione o recidivante.

Di Caprio R, Lembo S, Di Costanzo L, et al. Mediators Inflamm 2015; 2015: 329418