Accogliendo l’orientamento della FNOMCeO, l’Ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri di Roma ha abolito il Registro dei medici competenti in medicina estetica, che era stato introdotto per segnalare agli utenti i professionisti qualificati a svolgere questo tipo di attività e i cui titoli venivano verificati prima dell’iscrizione (specialisti in dermatologia e chirurgia plastica, diplomati di Master attinenti, diplomati in Scuole quadriennali). È evidente che tale strumento non rappresentava una garanzia assoluta, ma di certo era una guida sicura per verificare l’effettiva competenza e il percorso formativo e professionale degli iscritti. Questa presa di posizione rappresenta quindi un grave “passo indietro” che, di fatto, cancella queste competenze e pone sullo stesso piano i professionisti con una preparazione compiuta e dedicata e gli improvvisatori della punturina.
Sulla nostra disciplina incombe un altro rischio: la possibile abolizione dell’esenzione IVA dalle prestazioni, mediche o chirurgiche, a finalità estetica, che potrebbero essere ritenute non meritevoli del regime di esenzione, del quale oggi beneficiano, al pari di quelle rivolte alla diagnosi e alla cura delle malattie. In passato l’Agenzia delle Entrate aveva espresso l’avviso che «le prestazioni mediche di chirurgia estetica sono esenti da IVA in quanto ontologicamente connesse al benessere psico-fisico del soggetto che riceve la prestazione e quindi alla tutela della salute della persona». Nell’ultimo anno, però, una richiesta della giustizia svedese alla Corte Europea sulla legittimità dell’esenzione, e un tentativo del governo britannico di introdurre la tassazione IVA sulle prestazioni mediche estetiche, hanno riaperto il dibattito. È evidente che un aumento della tassazione sarebbe un elemento critico in un settore come il nostro, che, contrariamente a quanto sostenuto da certi menestrelli dalla chiacchiera facile, ha subito un calo drastico passando da crescite annue anche del 500% all’attuale crescita zero.
Ma oltre alle “nuvole nere” all’orizzonte si scorgono anche “raggi di sole”. Tutte le società scientifiche, in maniera più o meno unitaria, stanno lavorando alla preparazione di linee guida e consensi che, una volta validati dai vari board direttivi, potranno rappresentare per tutti i professionisti del settore validi strumenti di lavoro, in quanto frutto di condivisione di protocolli e raccomandazioni a livello nazionale. Tutte le società si stanno muovendo per ottenere convenzioni con le assicurazioni, che oggi, soprattutto per i chirurghi, hanno raggiunto costi veramente proibitivi e hanno altresì una “volatilità” sorprendentemente elevata (le disdette arrivano anche a chi non ha mai avuto sinistri…). È stata infine recentemente costituita una società scientifica (AITEB) dedicata alla tossina botulinica in estetica, con lo scopo di promuovere lo studio, la ricerca e l’informazione scientificamente corretta e obiettiva su questo farmaco.
Sicuramente siamo in un momento di passaggio importante per la medicina estetica, alcune cose potrebbero cambiare, e ci auguriamo in meglio. Credo che però tutti sentiamo l’esigenza di rendere questa disciplina sempre più scienza e meno improvvisazione. Sarà necessario unire le forze ed eliminare i personalismi per avere dei medici formati secondo standard condivisi, esaminati da un board univoco, e consapevoli di dover lavorare secondo metodologie scientifiche validate.
Giovanni Salti