Gli integratori alimentari vengono definiti dal Ministero della Salute “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico; in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.
Negli ultimi anni si sono diffusi in modo sempre più capillare, tanto che nell’ultimo decennio le vendite sono quasi raddoppiate. Gli integratori sono di molti tipi e possono essere utili in diversi ambiti, compresa la dermatologia.
L’assenza di dati certi
Ma mentre la letteratura sul ruolo degli agenti nutrizionali continua a proliferare, l’assenza di dati che poggino su solide basi lasciano spesso il professionista in difficoltà e il paziente confuso.
Una conoscenza adeguata del ruolo degli integratori alimentari nelle malattie dermatologiche può essere uno strumento utile per consigliare i pazienti e, in alcuni casi, migliorarne il disturbo.
È proprio partendo da questo assunto che si sono mossi i ricercatori del dottor Ram Manohar Lohia Hospital and Post Graduate Institute of Medical Education and Research di Nuova Delhi, in India, per una review pubblicata sul Journal of Cosmetic Dermatology.
Integratori alimentari e patologie dermatologiche
I ricercatori hanno effettuato una revisione della letteratura degli ultimi 15 anni utilizzando i seguenti criteri di ricerca: ‘dieta in dermatologia’, ‘nutrizione e pelle’, ‘integratori alimentari in dermatologia’, ‘agenti nutrizionali e acne’, ‘agenti nutrizionali e alopecia’ e ‘agenti nutrizionali e psoriasi’.
L’analisi retrospettiva ha consentito ai ricercatori di evidenziare che, sebbene esistano numerose pubblicazioni sull’uso di integratori alimentari per il miglioramento delle malattie della pelle, la maggior parte di esse si basa su associazioni o studi in vitro, mentre sono pochissime a rispettare i rigori di uno studio clinico o i requisiti dell’esperimento controllato randomizzato in doppio cieco.
Dieta e malattie della pelle
L’analisi ha evidenziato la presenza di una correlazione della dieta seguita con alcune malattie quali: acne, psoriasi, telogen effluvium, orticaria, vitiligine, e, in maniera più evidente, dermatite erpetiforme.
La rosacea presenta un forte legame con alcuni alimenti (viene, infatti, scatenata da cibi caldi e piccanti) ma altri disturbi come il melasma e la stomatite aftosa non hanno alcuna associazione scientificamente validata con la dieta.
Sono stati riscontrati diversi livelli di evidenza, con associazioni degne di nota, tra dieta a basso contenuto glicemico e acne, olio di pesce e perdita di peso con la psoriasi, oli di pesce e probiotici con la dermatite atopica, vitamine ed estratti botanici con la vitiligine.
Eventuali connessioni tra alimentazione e foto-invecchiamento o disturbi bollosi sono risultate scarse. Nell’orticaria episodica una dieta a basso contenuto di istamina è risultata utile.
Più in generale, a parte il glutine e la dermatite erpetiforme, i ricercatori sono arrivati alla conclusione che nessuna dieta è in grado di modificare la malattia.
Infine, hanno evidenziato come la mancanza di un confronto tra la modificazione nutrizionale o dietetica e gli agenti convenzionali convalidati renda i dati di difficile traduzione nella gestione dei pazienti nel mondo reale.
K Sardana, S Sachdeva, Role of nutritional supplements in selected dermatological disorders: A review, J Cosmet Dermatol. 2022 Jan;21(1):85-98. Doi: 10.1111/jocd.14436