Uno studio ha valutato la fattibilità dell’inibizione della proteina da shock termico 90 da parte di RGRN-305 come nuovo meccanismo d’azione nel trattamento dell’idrosadenite suppurativa moderata-grave

L’idrosadenite suppurativa è un disturbo doloroso immunomediato con limitate opzioni terapeutiche; di conseguenza, esiste la necessità di nuovi trattamenti in grado di rispondere agli unmet needs dei pazienti.

Obiettivo di uno studio condotto tra Danimarca e Stati Uniti pubblicato su JAMA Dermatology è stato valutare la fattibilità dell’inibizione della proteina da shock termico 90 da parte di RGRN-305 come nuovo meccanismo d’azione nel trattamento dell’idrosadenite suppurativa da moderata a grave.

Lo studio

Si tratta di uno studio clinico randomizzato, a disegno parallelo, in doppio cieco, proof-of-concept, controllato con placebo, condotto tra settembre 2021 e agosto 2022 presso il dipartimento di Dermatologia dell’Ospedale Universitario di Aarhus in Danimarca.

Lo studio prevedeva un periodo di screening da 1 a 30 giorni, un periodo di trattamento di 16 settimane e un periodo di follow-up di 4 settimane. I criteri di eleggibilità comprendevano l’età (pari o superiore a 18 anni) e la presenza di idrosadenite suppurativa da moderata a grave con 6 o più noduli o ascessi infiammatori in almeno 2 regioni anatomiche distinte. Dei 19 pazienti esaminati, 15 sono stati arruolati nello studio. È stata eseguita l’analisi intention-to-treat.

I pazienti sono stati assegnati in modo casuale, in un rapporto di 2 a 1 a ricevere RGRN-305 orale, in compressa da 250 mg, o un placebo corrispondente una volta al giorno per un periodo di 16 settimane.

L’endpoint primario di efficacia considerato era la percentuale di pazienti che raggiungevano la risposta clinica 50 dell’idrosadenite suppurativa (HiSCR-50) alla 16esima settimana. Gli endpoint secondari di efficacia includevano HiSCR-75 o HiSCR-90, la valutazione globale del medico, i punteggi del Dermatology Life Quality Index e una scala di valutazione numerica del dolore. La sicurezza è stata valutata in base agli eventi avversi, agli esami fisici, alle misurazioni cliniche di laboratorio e agli elettrocardiogrammi.

I risultati

Sono stati arruolati un totale di 15 pazienti che hanno completato lo studio e sono stati inclusi in tutte le analisi. Nel 67% si trattava di donne, pari a 10, e l’età mediana era di 29 anni (IQR 23-41 anni).

L’endpoint primario Hidradenitis Suppurativa Clinical Response 50 – HiSCR-50 alla settimana 16 è stato raggiunto in percentuale maggiore nel gruppo RGRN-305 (6 su 10, pari al 60%) rispetto al gruppo placebo (1 su 5, pari al 20%).

Sono stati osservati miglioramenti anche in tutti gli endpoint secondari alla settimana 16, comprese percentuali più elevate dei livelli di risposta clinica all’idrosadenite suppurativa più difficili da raggiungere; il 50% (5 su 10) ha raggiunto HiSCR-75 e il 30% (3 su 10) HiSCR-90, mentre nessuno dei pazienti trattati con placebo ha raggiunto quei livelli di risposta. L’RGRN-305 è stato ben tollerato, senza decessi o eventi avversi gravi, e gli eventi avversi legati al trattamento sono stati parimenti frequenti tra i gruppi RGRN-305 e placebo.

I risultati di questo studio suggeriscono che l’inibizione della proteina da shock termico 90 da parte di RGRN-305 offre un nuovo meccanismo d’azione nel trattamento dell’idrosadenite suppurativa, che merita un’ulteriore valutazione in studi più ampi, hanno concluso i ricercatori.

H. Ben Abdallah, A. Bregnhøj, T. Emmanuel et al, Efficacy and Safety of the Heat Shock Protein 90 Inhibitor RGRN-305 in Hidradenitis Suppurativa. A Parallel-Design Double-Blind Trial, JAMA Dermatol. Published online December 6, 2023. doi:10.1001/jamadermatol.2023.4800