I bambini di campagna più protetti dall’eczema

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Monica Gio-Batta e colleghi della University of Gothenburg (Svezia) in uno studio di recente pubblicato su Scientific Reports, concludono che crescere in campagna fa bene non soltanto alla mente, ma anche al corpo, microbioma incluso. Infatti, i bambini che vivono in questo contesto presentano infatti, di norma, meno allergie rispetto ai loro amici di città. È il caso, ad esempio, dell’eczema per il quale una protezione efficace sembrerebbe derivare dall’acido valerico. La concentrazione di questo metabolita in particolare è infatti risultata maggiormente presente nei bambini di campagna i quali mostrano inoltre una maturazione complessiva del microbioma intestinale anticipata rispetto ai loro coetanei di città. Gli acidi grassi a corta catena o SCFAs sono probabilmente i metaboliti più preziosi che la nostra componente batterica produce. Numerosi sono i loro benefici finora dimostrati negli adulti in più ambiti, quello immunitario compreso.

Studio

Sono state confrontate le caratteristiche di questi SCFAs a livello fecale di 37 bambini di città e 28 di campagna correlandole poi con lo sviluppo di allergie nel medio termine (a 8 anni d’età). Attenzione è stata, inoltre, posta allo sviluppo del microbioma e del pattern di questi metaboliti fino ai tre anni d’età.  Sono stati registrati i dati sulla dieta e altri fattori dell’ospite e l’allergia è stata diagnosticata all’età di 8 anni. Tra tutti i bambini, la concentrazione mediana di acido propionico e butirrico è aumentata nei primi 3 anni e gli SCFA più lunghi sono comparsi tipicamente entro 1 anno di età. I bambini delle fattorie avevano livelli più alti di iso-butirrico, iso-valerico e acido valerico a 3 anni di età rispetto ai controlli rurali. Alti livelli di acido valerico a 3 anni di età erano associati a un basso tasso di eczema a 8 anni di età. Il pattern SCFA fecale nei bambini di fattoria suggerisce una maturazione più rapida del microbiota intestinale. L’acido valerico o i microbi associati possono avere un potenziale protettivo contro l’eczema. I ricercatori hanno quindi associato lo stile di vita (abitazione, animali, nucleo familiare, dieta ecc.) alle caratteristiche dei SCFAs dimostrando che vivere in campagna influenza significativamente le concentrazioni di SCFA, avere un cane o un gatto in parte spiega l’elevata concentrazione di acido valerico nel gruppo campagna e l’associazione positiva tra l’apporto di proteine a un anno e la concentrazione di isobutirrico e isovalerico a tre anni, negativa invece per le fibre. Per concludere, è possibile che il contenuto di SCFAs fecali in tenera età influisca realmente sullo sviluppo di eczema qualche anno dopo. I bambini inclusi in due coorti di studio con eczema a otto anni hanno registrato una concentrazione media di acido valerico inferiore a tre anni rispetto ai non allergici. L’acido valerico sembrerebbe, in particolare, avere una qualche protezione per l’eczema date le sue aumentate concentrazioni in bambini sani. Dunque, i bambini inclusi in due coorti di studio con eczema a otto anni hanno registrato una concentrazione media di acido valerico inferiore a tre anni rispetto ai non allergici. Nessuna correlazione invece per altre allergie come asma o rino-congiuntivite. La composizione fecale di acidi grassi a catena corta sembrerebbe quindi variare in base al contesto di vita determinando un minor o maggior rischio di allergie in un futuro. L’acido valerico sembrerebbe in particolare avere una qualche protezione per l’eczema date le sue aumentate concentrazioni in bambini sani.

Gio-Batta, M., Sjöberg, F., Jonsson, K. et al. Fecal short chain fatty acids in children living on farms and a link between valeric acid and protection from eczema. Sci Rep 1022449 (2020).