Fili di trazione e filler “intrecciati” per ringiovanire il volto

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Fili di trazione e filler "intrecciati" per ringiovanire il volto

Fili di trazione e biostimolanti di nuova generazione, impiegati in monotrattamento o in combinazione a filler prevalentemente a base di acido ialuronico con formulazioni innovative, anche all’interno di protocolli di pluritrattamento come l’Antigravity Lift System: sono molte le soluzioni di lifting non chirurgico per correggere i segni di invecchiamento del volto proposte nella sessione Filo, filler e altre associazioni al 24° Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica SIES tenutori a Bologna dal 23 al 25 Febbraio 2023.

Fili di polidossanone per effetto lifting

I fili di PDO (polidossanone) sono tra le novità per un effetto lifting naturale, più consistente e duraturo.

Questi fili di ultima generazione sono costituiti da una struttura piramidale e sono provvisti di una tecnologia che consente il riposizionamento dei pannelli adiposi superficiali del volto e di un grip particolarmente efficace sui tessuti che li rendono adatti per correggere zone del volto particolarmente visibili, come le pieghe della marionetta che si formano tra naso, angoli della bocca e mento.

Il trattamento può essere reso ancora più sicuro monitorando il posizionamento, e quindi i risultati ottenibili con i fili PDO, con una valutazione ecografica della bioristrutturazione dei tessuti.

L’ecografia con onde ad alta frequenza (pari o superiori a 20 mega herz) consente di vedere i primi strati della pelle, in maniera nitida e precisa fino a 1.5-4 cm di profondità.

Fili PDO: lo studio

Uno studio preliminare innovativo condotto su 10 pazienti trattati con questo dispositivo medico innovativo – una biocannula che veicola ciascuna 14 fili mono lisci in PDO – in monoterapia, ovvero un’unica cannula per lato, valutati con immagini fotografiche e valutazione ecografica, ha evidenziato buoni risultati, minimi effetti collaterali (edema contenuto e dolenzia nelle prime ore successive al trattamento).

I pazienti, di età media 55 anni, hanno espresso soddisfacimento in 8 casi su 10, inoltre si è osservato in termini di ecogenicità un miglioramento del 36.5% dell’area trattata a due mesi e del 25,2% fra il pre e il post trattamento, evidente nella riduzione della profondità e dimensione/larghezza media della ruga.

In conclusione: l’ecografia con una sonda ad alta frequenza permette di ridurre eventuali rischi associati alla procedura identificando le strutture anatomiche potenzialmente più interessate da eventi avversi, di monitorare il posizionamento dei fili, di valutare la differenza in termine di sintesi di collagene tra pre e post trattamento in base all’ecogenicità dei tessuti.

Valori aggiunti: il trattamento è rapido, da azione densificante dei tessuti, armonizzante della piega della marionetta senza dovere ricorrere a volumizzazioni eccessive come potrebbe succedere in caso di filler. È tuttavia possibile la combinazione di fili e filler.

Saranno necessari nuovi studi per standardizzare gli schemi di valutazione dal punto di vista ecografico e valutare se il posizionamento dei fili in PDO consente il miglioramento della zona sottocutanea e limitrofa nel derma profondo.

Lifting del viso con fili e filler di ultima generazione

Tra le varie soluzioni di medicina estatica – dai peeling chimici alla biostimolazione – l’uso combinato di fili e filler si sta affermando fra le proposte di trattamento “personalizzato” per il ringiovanimento del volto in base alle caratteristiche anatomiche del viso stesso e dei desiderata della paziente.

Tale soluzione consente di raggiungere un effetto naturale in cui al ringiovanimento del viso si associa il miglioramento della texture cutanea: volumi e turgore, liftando la cute in superficie.

Sono fondamentali la scelta dell’acido ialuronico, che deve essere funzionale all’area del viso da trattare, ad esempio in termini di peso molecolare; la qualità dei materiali, che devono essere tali da poter garantire risultati “prevedibili”, senza cioè edemi o altri effetti avversi; e l’expertise del professionista nell’iniettare l’acido ialuronico secondo i vari gradi di reticolazione dipendenti dall’area del viso da trattare.

Il viso può essere trattato inizialmente con dei filler per dare volume e poi perfezionato con fili di trazione in PDO dotati di elevata resistenza alla tensione, flessibilità e scorrevolezza nei tessuti, utilizzabili con la cannula o con l’ago e posizionabili in maniera unidirezionale, bidirezionale, multidirezionale in funzione anche dell’azioni richiesta: ringiovanire il volto, migliorare rugosità, rughe profonde e volumi, contrastare il cedimento cutaneo.

A seguito dei filler, i fili consentono di riportare i tessuti nella loro posizione di origine. Esiti ottimali possono esser ottenuti nella parte malare, nella linea mandibolare e nell’area dello zigomo, collo, labbra (solo filler) e naso con un rinofiller (filler e fili). I fili sono dunque un’ottima arma da utilizzare in un contesto di multitecniche con un time quasi assente e un rapido risultato.

Antigravity lift system

Il trattamento è parte di un protocollo integrato che prevede diversi strumenti (utilizzo di soli filler in hydrolifting, filler, antigravity lift system e il texture litfing) per fronteggiare l’invecchiamento del volto in tutto lo spessore, dalla profondità alla superficie cutanea.

Obiettivo del “sistema” è riportare un equilibro sui piani del volto alterati dall’invecchiamento, quali un ampliamento delle cavità e l’appiattimento delle prominenze, tramite il ripristino dei volumi, un lifting dei tessuti e la stimolazione dei tessuti, conferendo un risultato duraturo nel tempo e il miglioramento della qualità dello spessore cutaneo.

La procedura fa ricorso ad acido ialuronico in varie quantità, da 3 a 6ml, ad elevato G prime peraprato con tecnologa MACRO (Matrix Crosslinking) in cui le catene di acido ialuronico più corte formano legami più stabili, a vantaggio della maggiore stabilità tissutale e della minor degradabilità da parte della ialuronidasi tissutale.

Questo composto è stato associato a fili di trazione in PDO, dotati di ancorette direzionali, per dare sostegno e mantenimento del risultato, e fili biostimolanti.

Il protocollo si è rivelato promettente, in durata e aspettative per la paziente, dai costi relativamente sostenibili, confermando che l’impianto del filo concomitante all’acido ialuronico offre maggiore durabilità e stabilità al trattamento, sempre targettizzato sulla paziente.

Lifting non chirurgico

Una tecnica combinata di filler e fili di trazione consente il riposizionamento dei volumi dello strato sottocutaneo del volto: i compartimenti superficiali quali il medium, middle and lateral cheek sono i maggiormente interessati dalla medicina estetica.

A seconda delle zone del volto, i segni dell’invecchiamento possono esitare in gravità, riassorbimento osseo, fissità, riduzione delle proteine della bellezza (elastina e collagene), cedimento della texture cutanea.

Trattamenti combinati, ad esempio con fili riassorbibili monofilamenti dotati di spine con particolare geometria e una specifica miscela per un duplice effetto liftante meccanico e rivitalizzante, in associazione a filler high-tech a matrice tridimensionale garantiscono i migliori risultati.