Basalioma, sotto la maschera

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Angosciante, subdolo e disgustoso: sono i tre aggettivi più utilizzati da chi conosce da vicino il carcinoma basocellulare. Lo svela un’indagine qualitativa di GfK Eurisko che ha messo a fuoco la quotidianità e le emozioni dei pazienti che vivono con una forma avanzata di questo tumore della pelle. Un tumore paradossalmente considerato “buono”, perché quasi sempre può essere rimosso chirurgicamente, ma che in alcuni casi può diventare aggressivo fino a provocare profonde lesioni che possono sfigurare il volto e il corpo. Il basalioma mina l’autostima, comporta una grave limitazione delle attività e relazioni sociali, è vissuto con un forte senso di colpa quando sono stati trascurati i primi segnali della malattia.

«In generale ‒ spiega Paolo Ascierto, direttore dell’Unità oncologica melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli ‒ l’insorgenza del carcinoma basocellulare è favorita dall’esposizione prolungata o eccessiva al sole e lo stadio avanzato di questo tumore è purtroppo strettamente connesso al mancato trattamento o d un trattamento inappropriato. Ignorare una lesione cutanea e non intervenire precocemente può essere molto pericoloso, mentre la diagnosi precoce permette di asportare il tumore quando è ancora di piccole dimensioni, con una percentuale di guarigione vicina al 100%».

Per le forme più invasive di carcinoma basocellulare in cui la chirurgia non può essere una soluzione appropriata, si apre una nuova prospettiva terapeutica: il vismodegib, già approvato dall’FDA negli Stati Uniti e dall’EMA in Europa, è un trattamento a target molecolare capace di inibire il pathway (via di segnalazione cellulare) di Hedgehog, che risulta alterato nel 90% dei carcinomi basocellulari, indipendentemente dalla gravità e dalla tipologia del tumore. Il circuito di Hedgehog svolge un ruolo importante nello sviluppo dell’organismo fino all’età adulta, quando diviene meno attivo, ma nel carcinoma basocellulare si verifica una segnalazione anomala che riattiva il circuito e porta alla crescita delle cellule tumorali. Vismodegib è in grado di “spegnere” la via di segnalazione di Hedgehog, dimostrando una marcata riduzione delle lesioni cutanee nei carcinoma basocellulari localmente avanzati e metastatici.