Allergie, linee guida aggiornate

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Allergie, linee guida aggiornate

Soprattutto nei Paesi industrializzati occidentali, l’elevata incidenza di malattie allergiche e le limitate possibilità di intervenire sulle cause scatenanti rendono necessarie raccomandazioni basate sull’evidenza per la prevenzione primaria.

E’ proprio in questa direzione che un gruppo di ricercatori tedeschi ha condotto una ricerca per trovare nuove evidenze per l’aggiornamento delle raccomandazioni contenute nella guida S3 pubblicate su Allergologie Select.

La guida S3

Le raccomandazioni della guida S3, Prevenzione delle allergie, pubblicata nella sua ultima versione nel 2014, sono state riviste e aggiornate alla luce di una ricerca sistematica condotta in letteratura.

La ricerca delle evidenze sulle piattaforme dati Cochrane e MEDLINE e su revisioni di esperti, è stata effettuata dal giugno 2013 al novembre 2020.

Gli studi individuati sono stati filtrati per titolo e abstract, quindi con un’analisi a tutto testo per evidenziarne la rilevanza. Gli studi ivi contemplati sono stati ordinati per livello di evidenza e la qualità dello studio è stata indicata in termini di potenziale bias (basso/alto).

Le raccomandazioni riviste sono state formalmente concordate e approvate con la partecipazione dei rappresentanti delle società professionali e delle organizzazioni (di auto-aiuto) interessate. Su 5.681 risposte, sono stati inclusi e valutati 286 studi.

Le raccomandazioni

Anche nella guida aggiornata è stata evidenziata l’importanza dell’alimentazione della madre in gravidanza, dell’allattamento al seno e dell’alimentazione del bambino nei primi mesi di vita, andando, con ciò, a rimarcare raccomandazioni precedenti.

È stata, quindi, sottolineata l’importanza di un allattamento al seno in via esclusiva per 4-6 mesi, per poi proseguire con l’introduzione di alimenti complementari.

Una nuova raccomandazione prevede che l’alimentazione supplementare con latte artificiale a base di latte vaccino venga evitata nei primi giorni di vita se la madre desidera allattare al seno.

Al contempo, è stato evidenziato che le prove per una chiara raccomandazione sul latte artificiale idrolizzato nei neonati a rischio non allattati al seno non sono più sufficienti.

Viene, pertanto, raccomandato di verificare la disponibilità di un latte artificiale di provata efficacia negli studi di prevenzione delle allergie fino all’introduzione dell’alimentazione complementare.

Allergia all’uovo

Infine, sulla base della linea guida EAACI, sono state formulate raccomandazioni per la prevenzione dell’allergia all’uovo di gallina introducendo e somministrando regolarmente uova di gallina accuratamente cucinate, ma non crude con l’alimento complementare.

Allergia alle arachidi

Per quanto attiene alla raccomandazione di introdurre l’arachide nell’alimentazione complementare, la stessa è stata formulata con cautela per i Paesi di lingua tedesca: nelle famiglie che ne consumano abitualmente, la somministrazione regolare di alimenti contenenti arachidi in forma adeguata all’età (ad esempio, burro di arachidi) con la dieta complementare può essere presa in considerazione per la prevenzione primaria dell’allergia alle arachidi nei neonati con dermatite atopica.

Prima di introdurla è, tuttavia, necessario escludere un’allergia alle arachidi clinicamente rilevante, soprattutto nei bambini con dermatite atopica moderata o grave.

Altresì, viene evidenziato che non ci sono ancora prove sufficienti dell’efficacia preventiva dell’allergia dei prebiotici o dei probiotici, della vitamina D o di altre vitamine sotto forma di integratori, per cui le raccomandazioni contro la loro integrazione sono state adottate per la prima volta nell’attuale linea guida.

Ambiente e allergie

La biodiversità svolge un ruolo importante nello sviluppo della tolleranza immunologica agli allergeni ambientali e alimentari: appare evidente che crescere in campagna espone a minori rischi allergici.

Ciò è associato a una precoce stimolazione immunitaria aspecifica dovuta, tra l’altro, alla maggiore biodiversità microbica della polvere di casa in questo habitat.

Allergie e animali domestici

Questo aspetto si riflette anche nelle raccomandazioni sulla zootecnia, su cui è stata fatta una dichiarazione differenziata: nelle famiglie senza un evidente rischio di allergia non dovrebbe avere limitazioni il fatto di avere cani o gatti.

Le famiglie con un aumentato rischio di allergia o con bambini con dermatite atopica già esistente non dovrebbero adottare un nuovo gatto. Al contrario, la detenzione di cani non dovrebbe essere scoraggiata.

Gli interventi per ridurre l’esposizione agli allergeni dell’acaro della polvere in casa, come l’uso di coprimaterassi a prova di allergeni dell’acaro, dovrebbero essere limitati ai pazienti con una sensibilizzazione specifica già dimostrata contro l’allergene dell’acaro della polvere.

Asma e inquinanti atmosferici

I bambini nati con parto cesareo presentano un rischio leggermente maggiore di asma, un aspetto da non sottovalutare. Lavori recenti supportano anche le raccomandazioni sugli inquinanti atmosferici: esposizione attiva e passiva al fumo di tabacco aumenta il rischio di allergie, in particolare di asma, e dovrebbe quindi essere evitata, così come l’esposizione agli ossidi di azoto, all’ozono e alle piccole particelle, che dovrebbe essere contenuta.

M V Kopp, C Muche-Borowski, M Abou-Dakn, S3 guideline Allergy Prevention, Allergol Select 2022 Mar 4;6:61-97.Doi: 10.5414/ALX02303E