Allergie alimentari nei bambini: come prevenirle

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Allergie alimentari nei bambini: come prevenirle

La prevenzione primaria delle allergie alimentari nei bambini mediante l’introduzione precoce di alimenti allergenici sembra rappresentare una strategia promettente.

Un trial clinico scandinavo pubblicato su Lancet si è posto come obiettivo quello di determinare se l’introduzione precoce di alimenti o l’applicazione di emollienti cutanei regolari in neonati provenienti da una popolazione generale riducesse il rischio di allergia alimentare.

Metodologia

La metodologia adottata è stata quella di uno studio fattoriale 2×2, randomizzato a grappolo, condotto presso l’Oslo University Hospital e l’Østfold Hospital Trust di Oslo, Norvegia, e il Karolinska Insitutet di Stoccolma, Svezia.

Il criterio di inclusione è stato quello di coinvolgere neonati di donne reclutate per via prenatale all’esame ecografico di routine a 18 settimane e quindi randomizzati a grappolo alla nascita in quattro gruppi: 1° gruppo: nessun intervento; 2° gruppo: intervento cutaneo (emollienti per la pelle, additivi per il bagno e crema per il viso, dall’età di 2 settimane a <9 mesi, entrambi almeno quattro volte a settimana); 3° gruppo: intervento alimentare (alimentazione complementare precoce a base di arachidi, latte vaccino, frumento e uova dall’età di 3 mesi); 4° gruppo: intervento combinato (interventi cutanei e alimentari).
I partecipanti sono stati assegnati ai diversi gruppi in modo casuale utilizzando una randomizzazione generata dal computer.

Il campione arruolato

Sono state reclutate 2.697 donne, da cui sono stati arruolati 2.397 bimbi nati tra il 14 aprile 2015 e l’11 aprile 2017. Del totale dei neonati arruolati, 597 sono stati assegnati in modo casuale al gruppo senza intervento; 575 al gruppo di intervento cutaneo; 642 al gruppo di intervento alimentare e 583 al gruppo di intervento combinato.

Un partecipante in ciascuno dei gruppi ha ritirato il consenso e non è stato quindi incluso in nessuna analisi.

Allergie alimentari nei bambini

La prevenzione dell’allergia alimentare ha richiesto un’esposizione precoce agli alimenti allergenici in 63 bambini. Non sono stati osservati eventi avversi gravi.

L’esito primario era l’allergia a qualsiasi alimento oggetto dell’intervento a 36 mesi di età. L’analisi dell’efficacia primaria è stata effettuata mediante analisi intention-to-treat, che ha incluso tutti i partecipanti assegnati in modo casuale. Lo studio è stato condotto nell’ambito di ORAACLE (Oslo Research Group of Asthma and Allergy in Childhood; the Lung and Environment).

Effetti positivi di una esposizione precoce agli alimenti

L’allergia alimentare è stata diagnosticata in 44 bambini; 14 appartenenti al gruppo senza intervento, 17 appartenenti al gruppo di intervento cutaneo, 6 nel gruppo di intervento alimentare e 7 nel gruppo di intervento combinato.

L’allergia alle arachidi è stata diagnosticata a 32 bambini, l’allergia alle uova a 12 e l’allergia al latte a 4. Nessuno è risultato allergico al grano.

La prevalenza dell’allergia alimentare è stata ridotta nel gruppo di intervento alimentare rispetto al gruppo senza intervento alimentare, ma non rispetto al gruppo di intervento cutaneo, senza un effetto di interazione significativo.

Conclusioni

Gli autori dello studio hanno concluso che l’esposizione ad alimenti allergenici a partire dai tre mesi di età ha ridotto l’allergia alimentare a 36 mesi in una popolazione generale, confermano che l’introduzione precoce di alimenti allergenici comuni rappresenta una strategia sicura ed efficace di prevenzione delle allergie alimentari.

H O Skjerven, A Lie, R Vettukattil et al., Early food intervention and skin emollients to prevent food allergy in young children (PreventADALL): a factorial, multicentre, cluster-randomised trial, Randomized Controlled Trial, Lancet. 2022 Jun 25;399(10344):2398-2411. Doi: 10.1016/S0140-6736(22)00687-0.