Vasculite leucocitoclastica cutanea secondaria a infezione da COVID-19

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Durante la pandemia in corso è stata segnalata un’ampia gamma di manifestazioni extrapolmonari in pazienti con COVID-19, rendendo così lo spettro clinico di questa nuova malattia molto eterogeneo.

Sebbene siano state descritte vasculite e vasculopatia associate a COVID-19, raramente è stata segnalata vasculite leucocitoclastica cutanea (cLcV) dovuta a SARS-CoV-2 e, se lo è, con decorso relativamente lieve.

Caso clinico

Viene presentato il caso di un uomo di 93 anni che, dopo essere sopravvissuto alla classica infezione da COVID-19, ha sviluppato un cLcV fulminante che ha portato a un’estesa necrosi cutanea e danni ai tessuti che ne hanno provocato il decesso.

Considerando il workup negativo per altri fattori scatenanti della vasculite, troviamo che cLcV è una manifestazione secondaria di COVID-19, anche se SARS-CoV-2 la reazione a catena della polimerasi nella biopsia cutanea non era presente nel tessuto. Si ipotizza ciò fornendo un razionale fisiopatologico (ad esempio, endoteliite indotta da SARS-CoV-2, attivazione del complemento e infiammazione intra- e perivascolare dominante dell’interleuchina.

Gioele Capoferri, Thomas Daikeler, Beda Mühleisen, Martora Trendelenburg, Simon Muller. 4 marzo 2022; S0738-081X(22)00028-1. doi: 10.1016/j.clindermatol.2022.02.013