L’effetto di vasodilatazione e la riorganizzazione del collagene intradermico associati alla carbossiterapia presentano vantaggi per la dermatologia estetica con una tecnica mininvasiva e sicura

La carbossiterapia, nota anche come terapia con anidride carbonica, consiste in micro-iniezioni intradermiche o sottocutanee di anidride carbonica sterile purificata in diverse parti del corpo a scopo terapeutico.

La combinazione dell’anidride carbonica con le molecole d’acqua nei tessuti porta alla formazione di acido carbonico entro 1-3 minuti. A causa della diminuzione del pH e del conseguente effetto Bohr, il legame tra l’emoglobina e l’ossigeno si indebolisce, portando a un maggiore rilascio di ossigeno.

L’effetto di vasodilatazione e la riorganizzazione del collagene intradermico associati alla carbossiterapia presentano vantaggi per la dermatologia estetica e la cosmetologia. Difatti, la carbossiterapia viene considerata una tecnica minimamente invasiva e sicura per ottenere risultati in termini di ringiovanimento della pelle.

La revisione

Un gruppo di ricercatori ha passato in rassegna alcune delle indicazioni più importanti di questa pratica in dermatologia e dermatologia estetica in un articolo pubblicato sul Journal of Cosmetic Dermatology. Si tratta di una revisione narrativa che ha raccolto alcune delle più importanti indicazioni della carbossiterapia in dermatologia.

Carbossiterapia: metodi e aree di applicazione

La revisione evidenzia innanzitutto che la carbossiterapia può essere eseguita in due modi: attraverso la somministrazione continua o in bolo. Nel primo approccio, una quantità predefinita di anidride carbonica viene iniettata gradualmente nel derma, nel sottoderma o in una struttura più profonda rispetto al sito della condizione patologica. La durata più lunga dell’iniezione e il rischio di movimenti indesiderati dell’ago inserito sono i principali svantaggi di questa metodologia.

Nel secondo approccio, l’anidride carbonica viene iniettata in dosi predefinite in bolo. I vantaggi di questo metodo sono rappresentati dal minor tempo e la migliore compliance da parte dei pazienti, in particolare nel trattamento di siti più estesi o sensibili.

I ricercatori evidenziano che per colpire i depositi intramuscolari o di grasso, l’anidride carbonica viene iniettata perpendicolarmente alla pelle con un angolo di 90° e che gli aghi utilizzati per la carbossiterapia sono quelli da mesoterapia da 30G, la cui lunghezza viene scelta in base allo scopo dell’applicazione.

Nei casi di lassità cutanea, smagliature e cellulite che interessano l’addome e il ginocchio, si consiglia un ago di 12-13 mm. Per il trattamento di viso, mano dorsale, collo, iperpigmentazione e rughe peri-orbitali e cicatrici atrofiche, l’ago consigliato è di 4-6 mm.

I risultati

La carbossiterapia è stata applicata con successo per alcune condizioni dermatologiche tra cui l’invecchiamento cutaneo, la cellulite, i depositi di grasso localizzato, le strie distensae, l’iperpigmentazione infra-orbitale, le cicatrici, il linfedema, l’alopecia androgenetica, l’alopecia areata, la psoriasi, la morfea e la vitiligine sono le più importanti.

La carbossiterapia, hanno concluso i ricercatori, può essere considerata una modalità sicura e minimamente invasiva utilizzata per il ringiovanimento, il restauro e il ricondizionamento della pelle.

N. Bagherani, B. R. Smoller, G. Tavoosidana et al., An overview of the role of carboxytherapy in dermatology, J Cosmet Dermatol. 2023 Sep;22(9):2399-2407. doi: 10.1111/jocd.15741. Epub 2023 Mar 31