Ruolo della ialuronidasi nel trattamento delle complicazioni da filler

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I filler a base di acido ialuronico sono largamente utilizzati in medicina estetica. Eventuali accumuli nel sottocute possono essere corretti tramite la somministrazione di ialuronidasi. La conoscenza degli effetti di tali sostanze va conosciuta a fondo. In una vasta review della letteratura disponibile dal 1928 al 2011 sono stati posti a confronto i vari enzimi disponibili, raccogliendo le indicazioni sull’utilizzo e i margini di impiego. Le ialuronidasi vengono impiegate in ambito medico per aumentare la diffusione di farmaci e per sopprimere l’effetto dei filler a base di HA. Questi enzimi sono infatti capaci di degradare gli accumuli sottocutanei di HA, riducendo quantità eccessive del filler iniettato. L’area in esame deve essere studiata accuratamente con esame ecografico condotto prima di ogni trattamento al fine di valutare la quantità, la profondità e l’estensione del filler precedentemente iniettato. L’infiltrazione di ialuronidasi deve essere estremamente accurata, limitata all’area affetta e la quantità da iniettare calcolata in base alla concentrazione dell’HA utilizzato. Ma accurata deve essere anche la raccolta dell’anamnesi personale del paziente per individuare eventuali idiosincrasie. Gli autori hanno introdotto nel loro lavoro un’ampia review delle reazioni allergiche, sia di tipo locale sia sistemico, in seguito all’utilizzo delle ialuronidasi: dolore, prurito, edema, nausea, vomito, orticaria, tachicardia fino a casi di shock.

Le ialuronidasi sono sicuramente uno strumento efficiente e utile al medico che utilizza filler di HA per migliorarne il risultato, ma il loro utilizzo ne presuppone una conoscenza accurata e la capacità di riconoscere rapidamente eventuali segni e sintomi legati al loro impiego.

Cavallini M, Gazzola R, Metalla M, Vaienti L. Aesthet Surg J 2013 Nov 6.