Nutrizione e orticaria

L’orticaria è una condizione dermatologica dolorosa per molti. Sebbene i pomfi dell’orticaria siano tipicamente evanescenti e durino meno di 24 ore, i pazienti tendono ad avere episodi ricorrenti. Gli alveari che durano meno di 6 settimane sono considerati orticaria acuta. L’orticaria acuta non richiede di routine un trattamento supplementare perché l’anamnesi spesso identifica un allergene convincente e stimolante.

L’orticaria cronica è definita come episodi che si verificano per più di 6 settimane e spesso non c’è un fattore scatenante facilmente identificabile. Sia per l’orticaria acuta che per quella cronica, i pazienti riferiscono frequentemente il cibo come causa scatenante. Per l’orticaria acuta, gli alimenti che sono associati a vere allergie, come noci e crostacei, sono i più frequenti trasgressori.

La relazione tra dieta e orticaria cronica non è così definita. Molti pazienti limitano inutilmente la loro dieta, quindi diventa compito dei dermatologi aiutare i pazienti a identificare se esiste un legame riproducibile tra i loro sintomi e le loro esposizioni alimentari. La letteratura suggerisce che le diete prive di pseudoallergeni e alimenti che rilasciano istamina possono attenuare l’orticaria. Sono stati studiati anche integratori come grassi, vitamina D, ferro e flavonoidi che possono ridurre i sintomi.

 

Kimberly Shao, Hao Feng ;2022 marzo-aprile;40(2):150-155. doi: 10.1016/j.clindermatol.2021.10.008.