Nell’era in cui il benessere e la longevità sono tematiche sempre più attuali, la medicina antiaging si rivela sempre più interessante e attrattiva. «La vera essenza della medicina antiaging non è solo allungare la vita, ma migliorarne la qualità – ha sottolineato Nadia Tamburlin, medico estetico, membro del Comitato Esecutivo di Agorà e
Presidente SIMBeL (Società Italiana di Medicina del Benessere e della Longevità), durante la sua relazione nell’ambito del Congresso di Agorà, Società italiana di medicina estetica –. Educare il paziente è fondamentale. Molti non si rendono conto dell’impatto delle loro scelte quotidiane sulla salute futura. È importante fornire informazioni chiare e accessibili per permettere decisioni consapevoli sul benessere personale».

Il ventiseiesimo congresso Agorà di medicina estetica ha introdotto per la prima volta tre sessioni dedicate alla medicina antiaging. Tamburlin ha spiegato che si tratta di un approccio mirato e personalizzato per prevenire l’invecchiamento precoce e migliorare la qualità della vita con strategie scientificamente validate.

Con un approccio olistico, i professionisti della salute sono in grado di creare piani personalizzati che comprendono sia modifiche dello stile di vita sia, se richiesto, interventi medici mirati. Ecco quali sono le principali aree di ricerca.

Epigenetica

L’epigenetica studia come l’età e l’esposizione a fattori ambientali, tra cui agenti fisici e chimici, dieta e attività fisica, possono modificare l’espressione dei geni pur senza modificare la sequenza del dna.

L’epigenetica regola i geni influenzandoli verso percorsi benefici, come quelli antinfiammatori e antiossidanti per la riparazione cellulare, o verso circoli dannosi. È il fenomeno dell’ox-inflamm-aging, caratterizzato da un precoce invecchiamento causato dall’unione di ossidazione e infiammazione, responsabile di molte patologie cronicodegenerative, prime cause di mortalità e disabilità nei Paesi industrializzati.

Finora la dieta è stata il fattore più studiato e conosciuto tra quelli che possono influenzare i meccanismi epigenetici di controllo dei geni. Vi è un cruciale legame tra nutrizione e longevità mitocondriale, dato l’impatto epigenetico di alimentazione e nutraceutica. I mitocondri svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute cellulare e
nell’invecchiamento.

Studi recenti hanno dimostrato che specifici nutrienti possono influenzare l’espressione epigenetica dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, promuovendo la funzione e la biogenesi mitocondriale.

Oggi, grazie a test epigenetici, abbiamo la possibilità di valutare con precisione lo stato benessere dell’organismo e, di conseguenza, dei mitocondri, permettendo interventi nutrizionali e di integrazione personalizzati.

Modulazione del microbiota

Studi recenti indicano che un microbiota intestinale sano, composto da trilioni di microrganismi, è fondamentale per un sistema immunitario robusto, un metabolismo efficiente e il controllo dell’infiammazione.

Anche se l’infiammazione acuta aiuta l’immunità e la guarigione, quella cronica può essere dannosa. La disbiosi, cioè l’alterazione dell’equilibrio del microbiota, è stata associata a diverse malattie legate all’invecchiamento, come le patologie cardiovascolari, l’obesità e i disturbi metabolici.

Anche il mantenimento dell’equilibrio del dermobiota, costituito dalle varie popolazioni di microbi e batteri presenti sulla nostra pelle, è fondamentale. Recentemente, la ricerca ha cominciato a indagare su come i probiotici applicati localmente possano migliorare la salute della pelle. Prodotti con particolari ceppi di batteri “buoni” possono aiutare a riequilibrare il dermobiota, migliorando l’idratazione e diminuendo l’infiammazione della pelle.

Nutrizione personalizzata

L’approccio nutrizionale non è più visto come una soluzione universale, quanto piuttosto una strategia individualizzata che tiene conto delle specifiche esigenze biologiche e metaboliche di ciascun individuo.

L’infiammazione cronica è stata identificata come una delle principali cause di malattie legate all’età, tra cui diabete e patologie cardiovascolari. Ad esempio, gli antiossidanti, presenti in abbondanza in frutta e verdura, aiutano a combattere i danni causati dai radicali liberi, che sono una causa primaria dell’invecchiamento cellulare. Inoltre, gli acidi grassi omega-3 presenti nel pesce grasso e nei semi di lino sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie.

La personalizzazione, comunque, non si limita solo alla scelta degli alimenti, ma si estende anche alla pianificazione dei pasti e alle abitudini alimentari.

Ormoni in equilibrio

Studi recenti hanno evidenziato che una gestione appropriata degli squilibri ormonali può non solo aumentare la qualità della vita, ma anche favorire una vita più lunga e sana.

Gli ormoni bioidentici, che sono ormoni con una struttura identica a quella degli ormoni prodotti dal corpo, vengono impiegati nella terapia ormonale sostitutiva per alleviare sintomi legati alla menopausa e all’andropausa, come vampate di calore, irritabilità e calo del desiderio sessuale.

La melatonina, un ormone prodotto dalla ghiandola pineale, regola il ciclo sonno-veglia ed è importante per la medicina antiaging. Oltre a migliorare il sonno, protegge e rigenera le
cellule, combatte lo stress ossidativo, favorisce la riparazione cellulare, sostiene il sistema immunitario e migliora la funzionalità mitocondriale, tutti elementi essenziali per una
vita sana.

La melatonina e gli ormoni bioidentici possono anche lavorare insieme. Un sonno di qualità supporta la funzione ormonale, e la melatonina può regolare il ritmo circadiano,
potenziando le terapie ormonali. Inoltre, un sonno regolare favorisce il rilascio di ormoni vitali come il testosterone e gli estrogeni, essenziali per la salute e il benessere.

Longevità e sport

Un allenamento adeguato non solo mantiene il corpo in forma, ma migliora anche la salute cellulare, l’energia e il benessere generale. Inoltre, rafforza i muscoli, contrastando la sarcopenia che si verifica con l’avanzare dell’età.

Gli esercizi di potenza, come il sollevamento pesi o l’uso di bande elastiche, sono molto utili per prevenire la perdita di massa muscolare. Oltre a costruire e mantenere la massa muscolare, incrementano anche il metabolismo basale, portando a un aumento dell’energia e della vitalità.

L’attività aerobica come correre, nuotare o andare in bicicletta migliora la salute cardiovascolare e l’ossigenazione dei tessuti, favorendo il benessere generale. Aumentare la forza muscolare e migliorare la salute cardiaca danno più energia ogni giorno,
facilitando la gestione delle sfide con resilienza.

L’esercizio regolare non solo rafforza il corpo, ma migliora anche la salute mentale, incrementando la produzione di serotonina e dopamina, essenziali per l’umore.

Un campo di studio lega il benessere mentale all’infiammazione cronica attraverso il nervo vago, il decimo nervo cranico. Questo nervo regola la risposta di rilassamento parasimpatico, rallenta respirazione e frequenza cardiaca e rilascia acetilcolina, che riduce l’infiammazione.

Un tono vagale basso è collegato a infiammazione cronica, aumento delle citochine proinfiammatorie, attivazione del sistema nervoso simpatico e degli ormoni dello stress, contribuendo all’infiammazione sistemica.

Ossigeno-ozonoterapia

Questo trattamento combina ossigeno e ozono per stimolare il metabolismo cellulare, migliorare la circolazione sanguigna e rinforzare le difese immunitarie. Studi indicano che l’ozono può modulare il metabolismo cellulare favorendo l’uso di glucosio e lipidi come energia, aumentando l’efficienza energetica e la produzione di ATP (adenosina trifosfato, la principale risorsa energetica nelle cellule).

L’ozono può anche attivare la produzione di ossido nitrico, che dilata i vasi sanguigni e migliora il flusso ematico. Un’adeguata circolazione sanguigna è cruciale per assicurare che
tutti gli organi e i tessuti ottengano l’ossigeno e i nutrienti necessari per operare al meglio.

L’ossigeno-ozonoterapia può contribuire a far diminuire i marcatori infiammatori, stimolando le cellule del sistema immunitario e potenziando le difese naturali dell’organismo contro infezioni e malattie.

La medicina antiaging, ha sottolineato Tamburlin, è un metodo integrato che valuta la persona nel suo insieme. Intervenendo con la modulazione del microbiota, una nutrizione su misura, la terapia ormonale, l’uso della melatonina, l’esercizio fisico e l’ossigeno-ozonoterapia, si possono favorire longevità e benessere duraturo.