Dismorfofobia e chirurgia estetica: quanto incide sulla richiesta di interventi

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Dismorfofobia e chirurgia estetica: quanto incide sulla richiesta di interventi

Dismorfofobia e chirurgia estetica: quanto incide sulla richiesta di interventi

Il dismorfismo corporeo o dismorfofobia (Body dysmorphic disorder, BDD) è un disturbo mentale in cui una persona soffre di forte preoccupazione e angoscia per i difetti fisici percepiti nel proprio aspetto (che possono essere minimamente presenti oppure totalmente assenti) e, di conseguenza, può sperimentare una significativa compromissione del proprio benessere sociale, lavorativo e interpersonale.

Se non adeguatamente trattato, questo disturbo ha un decorso cronico e tende ad associarsi ad una disabilità medio-grave.

In soggetti adulti incrementa le difficoltà sociali, con conseguenti alti tassi di disoccupazione e maggiore isolamento; nei giovani è un fattore predittivo di abbandono scolastico e peggiori risultati accademici. Nei casi più gravi, il senso di colpa e di vergogna associato al disturbo può spingere anche ad azioni suicidarie.

L’esordio del disturbo si manifesta in genere in età adolescenziale, con un’età media di 17 anni; in molti casi resta non diagnosticato. La prevalenza del disturbo è approssimativamente del 2% nella popolazione generale, anche se nella popolazione psichiatrica risulta maggiore, con una incidenza del 6-7%.

Si stima, inoltre, che una percentuale di soggetti affetti da dismorfofobia richieda interventi di chirurgia estetica, tanto che numerosi studi hanno confermato questa situazione, riportando diversi tassi di prevalenza di dismorfismo corporeo tra pazienti richiedenti chirurgia estetica.

Lo studio

Un gruppo di ricercatori di centri iraniani e malaysiani ha condotto uno studio, pubblicato sul Journal of Plastic, Reconstructive and Aesthetic Surgery, ponendosi come obiettivo quello di determinare la prevalenza del disturbo da dismorfismo corporeo in soggetti che richiedono un intervento di chirurgia estetica mediante una revisione sistematica e una meta-analisi.

La revisione è stata condotta effettuando una ricerca nei database nazionali e internazionali di Cochrane, Embase, ScienceDirect, Scopus, PubMed e Web of Science (WoS) tra il 1978 e il gennaio 2020.

L’analisi dei dati è stata effettuata attraverso una meta-analisi completa. La prevalenza del disturbo da dismorfismo corporeo nei soggetti che hanno richiesto un intervento di chirurgia estetica in 48 articoli con una dimensione campionaria di 14.913 casi è stata del 19,2% (95% CI: 15,8-23%).

Per quanto riguarda l’eterogeneità basata sulla meta-regressione, è stata osservata una differenza significativa tra la dimensione del campione (p<0,001) e la prevalenza della dismorfofobia nei pazienti sottoposti a chirurgia estetica.

Le conclusioni

I risultati di questo studio hanno dimostrato che la prevalenza della dismorfofobia nei soggetti che richiedono un intervento di chirurgia estetica è elevata.

Sarebbe, pertanto, auspicabile l’introduzione dell’obbligatorietà di interventi appropriati, come il pre-screening per i disturbi dell’immagine corporea, prima di un intervento di natura estetica, hanno concluso i ricercatori.

N. Salari, M. Kazeminia, M. Heydari et al, Body dysmorphic disorder in individuals requesting cosmetic surgery: A systematic review and meta-analysis, J Plast Reconstr Aesthet Surg. 2022 Jul;75(7):2325-2336. Doi: 10.1016/j.bjps.2022.04.098. Epub 2022 May 2.