Chirurgia estetica del viso e cosmetici iniettabili

Chirurgia estetica del viso e cosmetici iniettabili

Chirurgia estetica del viso e cosmetici iniettabili

Nel corso dell’ultimo ventennio, le procedure estetiche hanno sperimentato un’importante proliferazione relativamente a tecniche sia invasive sia mininvasive. Sovente, a seguito di interventi di chirurgia estetica del viso, i chirurghi raccomandano l’utilizzo di trattamenti cosmetici iniettabili. Il loro utilizzo è aumentato in particolare nel periodo successivo all’intervento.

Chirurgia estetica e iniettabili post operatori

Ad oggi manca, tuttavia, una letteratura consolidata su come la chirurgia estetica influisca sull’utilizzo di iniettabili post operatori per il viso.

Ad approfondire il tema sono stati alcuni ricercatori dell’Università della Pennsylvania, Stati Uniti, con uno studio pubblicato sull’Aesthetic Surgery Journal.

Gli autori si sono posti come obiettivo l’identificazione di fattori predittivi circa l’utilizzo di iniettabili per il viso a seguito della chirurgia estetica facciale.

Lo studio

Ai fini dell’analisi, sono stati esaminati retrospettivamente tutti i pazienti adulti operati da un unico chirurgo tra il 2013 e il 2021. I criteri di inclusione prevedevano che i pazienti avessero subito uno dei seguenti interventi di chirurgia estetica facciale: ritidectomia (meglio nota come lifting facciale), blefaroplastica, rinoplastica o genioplastica.

Sono stati, quindi, raccolti i dati dei pazienti, la loro storia clinica, i fattori intraoperatori e l’uso di sostanze iniettabili cosmetiche per il viso, come neurotossina, filler facciali, acido desossicolico, acido poli-lattico.

I risultati

Su un totale di 227 pazienti, sono stati inclusi nel campione 158 pazienti che avevano subito uno o più interventi: 89 pazienti erano stati sottoposti a ritidectomia (56,3%), 112 a blefaroplastica (70,9%), 28 a rinoplastica (17,7%) e 7 a genioplastica (4,4%).

Gli iniettivi sono stati somministrati al 44,3% dei pazienti dopo l’intervento, ovvero a 73 pazienti, rispetto a solo il 17,7% prima dell’intervento, ovvero 28 soggetti.

Gli iniettabili post-operatori più comuni sono risultati essere le neurotossine, impiegati nel 48,5% dei casi e i filler facciali, al 46%: meno utilizzati l’acido desossicolico (2,7%) e l’acido poli-lattico (2,7%).

La regressione multivariata ha rivelato che i fattori positivamente correlati con l’uso futuro di iniettabili sono stati la blefaroplastica o la rinoplastica e la storia di iniezione preoperatoria di neurotossine.

A A Talwar, J M Shulkin, M Hitchner, P B McAuliffe, A A Desai, R B Broach, I Percec, Use of Cosmetic Facial Injectables After Facial Aesthetic Surgery, Aesthetic Surgery Journal, Volume 42, Issue 10, October 2022, Pages 1194–1204, https://doi.org/10.1093/asj/sjac171