Cheratosi attinica e carcinoma cutaneo invasivo a cellule squamose

0
653
Cheratosi attinica e carcinoma cutaneo invasivo a cellule squamose

Cheratosi attinica e carcinoma cutaneo invasivo a cellule squamoseLa cheratosi attinica è la forma pre-cancerosa più comune, che si forma principalmente sulla pelle danneggiata dall’esposizione a raggi ultravioletti. Il suo trattamento mira a prevenire il carcinoma cutaneo a cellule squamose.

Ma il fatto che la cheratosi attinica possa progredire in carcinoma cutaneo invasivo a cellule squamose è oggetto di ampio dibattito.

Uno studio condotto nei Paesi Bassi e pubblicato su JAMA Dermatology ha valutato il rischio di carcinoma cutaneo a cellule squamose invasivo e i fattori che possono contribuire all’aumento di tale rischio nei pazienti che presentano cheratosi attiniche multiple.

Lo studio

Nell’analisi secondaria di uno studio clinico multicentrico randomizzato sono stati reclutati 624 pazienti che presentassero un minimo di 5 cheratosi attiniche in un’area compresa tra 25 e 100 metri quadrati sulla testa, provenienti da quattro ospedali dei Paesi Bassi. Il follow-up a lungo termine è stato effettuato dal 1° luglio 2019 al 31 dicembre 2020.

I pazienti sono stati randomizzati al trattamento con fluorouracile al 5%, imiquimod crema al 5%, terapia fotodinamica con metilaminolevulinato o gel di ingenolo mebutato allo 0,015%.

I risultati

L’esito primario era la percentuale di pazienti con carcinoma cutaneo a cellule squamose invasivo nell’area target durante il follow-up.

Gli esiti secondari erano le associazioni tra il rischio di carcinoma cutaneo a cellule squamose invasivo e i fattori prognostici potenziali definiti a priori, tra cui: il tipo di trattamento, la gravità della cheratosi attinica (misurata attraverso la scala di Olsen), l’anamnesi di cancro della pelle non melanoma e i trattamenti aggiuntivi.

Dei 624 pazienti dello studio – di cui 558 maschi, pari all’89,4%, di età mediana, 73 anni (range, 48-94 anni) – a 26 pazienti è stato diagnosticato un carcinoma cutaneo a cellule squamose invasivo, istologicamente provato, nell’area target durante il follow-up.

Il rischio totale a 4 anni di sviluppare un carcinoma cutaneo a cellule squamose in un’area di cheratosi attinica precedentemente trattata è risultato del 3,7% (95% CI, 2,4%-5,7%), variando dal 2,2% (95% CI, 0,7%-6,6%) nei pazienti trattati con fluorouracile, al 5,8% (95% CI, 2,9%-11,3%) nei pazienti trattati con imiquimod.

Nei pazienti con cheratosi attinica grave (di grado 3, punteggio massimo secondo la scala di Olsen), il rischio risultava del 20,9% (95% CI, 10,8%-38,1%); il rischio risultava particolarmente elevato (33,5%; 95% CI, 18,2%-56,3%) anche nei pazienti con cheratosi attinica grave che necessitavano di un trattamento aggiuntivo.

Le conclusioni

I ricercatori hanno concluso alla luce dei dati emersi che il rischio di carcinoma cutaneo a cellule squamose invasivo era più alto nei pazienti con cheratosi attinica di grado 3 sulla base della scala di Olsen ed era sostanzialmente aumentato nei pazienti che avevano ricevuto un trattamento aggiuntivo, sottolineando l’importanza che questa categoria di pazienti venga seguita con attenzione dopo il trattamento.

S. Ahmady, M. H. E. Jansen, P. J. Nelemans et al., Risk of Invasive Cutaneous Squamous Cell Carcinoma After Different Treatments for Actinic Keratosis: A Secondary Analysis of a Randomized Clinical Trial, JAMA Dermatol. 2022 Jun 1;158(6):634-640. Doi: 10.1001/jamadermatol.2022.1034.