La violenza sulle donne è molto diffusa, più di quanto non si pensi, e lascia segni visibili anche sulla pelle. I dati aggiornati dal Ministero dell’Interno fotografano un fenomeno spaventoso: 179 le donne uccise nel 2013, contro le 157 del precedente. In più, ci sono le denunce di violenza domestica, quelle per stalking e quel gruppo di donne silenziose che ha paura di parlare e porta i segni della violenza sul viso e sul corpo. Nonostante negli ultimi anni venga affrontato anche sui media, il fenomeno soprattutto visto da vicino, nella quotidianità assume veramente dimensioni notevoli. «È proprio la dimensione di questo fenomeno, visto attraverso gli occhi di chi si rivolge a un medico di medicina estetica per nascondere i segni della violenza, che mi hanno spinto ad aprire un ambulatorio gratuito, per tutte le donne che non si possono permettere di pagare le cure.» Spiega Dvora Ancona, medico chirurgo, esperta in medicina estetica e fondatrice dell’associazione DVORA, Donne volontarie operative richiesta d’aiuto, che si propone di fornire assistenza operativa gratuita e di trattare le donne vittime di violenza, per aiutarle a superare, almeno in parte, il segno delle cicatrici e dei segni permanenti. «Ci sono tante donne che si rivolgono all’ambulatorio, in una realtà di una grande città come Milano. Sono donne spaventate, che non vogliono raccontare. E nella maggior parte dei casi non hanno neanche sporto denuncia.». Fanno parte del comitato scientifico dell’associazione Joseph Negreanu, dirigente medico presso il Centro grandi ustionati Niguarda e presidente Fondazione VULNUS; Enrico Ferrazzi, direttore della UO di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale V. Buzzi di Milano; Torello Lotti, professore di dermatologia Università degli studi Guglielmo Marconi di Roma; Giuseppe Pandini medico federale pugilato e arti marziali da ring; Mariella Alessandri, psichiatra dell’Ospedale Niguarda di Milano.