Una recente pubblicazione del Dipartimento di Ricerca e Sviluppo della L’Oréal, Research & Innovation di Clichy, in Francia, ha riportato un caso studio dimostrativo di applicazione del Next Generation Risk Assessment (NGRA), incentrato su “New Approach Methodologies” (NAM) e “Defined Approaches” (DA).
Il metodo è stato utilizzato per verificare se il propil parabene, utilizzato allo 0,2% come conservante in una crema viso, fosse sicuro per i consumatori. Anche se questo conservante è tra gli ingredienti consentiti nei prodotti cosmetici esiste una certa incertezza tra i consumetori, perché parte della più ampia famiglia dei parabeni, spesso indicati come sostanze da evitare.
Gli autori hanno quindi utilizzato un test basato su “Defined Approaches” partendo da dati NAM, ottenendo una predizione negativa rispetto al rischio di sensibilizzazione della sostanza studiata, anche se alcuni dati NAM mostrano risultati positivi.
Sfruttando i nuovi concetti della valutazione del rischio, il centro francese ha quindi ripetuto la valutazione su parabeni di struttura simile al propil parabene, ottenendo risultati simili: data l’evidenza si è quindi stabilito che il propil parabene dovrebbe essere considerata una sostanza non sensibilizzante, come d’altronde suggeriscono gli esiti del tradizionale risk assessment.
Un ulteriore controllo della sostanza con il metodo NGRA basato su NAM e su dati di natura metabolica portano gli autori a ritenere che il propyl parabene non sia nemmeno un sensibilizzante lieve. Si vede così come, utilizzando metodi innovativi e sempre più integrati, si possono ottenere senza studi su animali o derivati indicazioni tossicologiche utili sugli ingredienti cosmetici.
Assaf Vandecasteele H, Gautier F, Tourneix F, Vliet EV, Bury D, Alépée N. Next generation risk assessment for skin sensitisation: A case study with propyl paraben. Regul Toxicol Pharmacol. 2021 Apr 24;123:104936. doi: 10.1016/j.yrtph.2021.104936. Epub ahead of print. PMID: 33905779