Per la vitiligine un trattamento combinato per una migliore gestione

Per la vitiligine, detta anche Leucoderma, pur non esistendo una cura, si ricercano trattamenti in grado di gestire al meglio le condizioni che possono manifestarsi per anni o essere permanenti. Sul British Journal of Dermatology è stato pubblicato il risultato dello studio condotto in Gran Bretagna che ha dimostrato come la fototerapia con Uvb a banda stretta palmare domiciliare insieme all’utilizzo dei corticosteroidi topici (Tcs) è relativamente sicura e ben tollerata, pur avendo avuto successo solo in un quarto dei partecipanti.

La sperimentazione inglese, denominata “Hi-Light Trial” ha coinvolto 517 pazienti tra adulti e bambini con vitiligine localizzata attiva estesa su un’area inferiore del 10% della pelle. Essendo l’estensione limitata, possono essere utilizzate lampade portatili riducendo le visite nelle strutture ospedaliere e evitando l’esposizione della pelle non affetta da vitiligine.

Per nove mesi ad un gruppo è stato somministrato il Tcs mometasone furoato combinato con fototerapia placebo, un secondo è stato sottoposto a Fototerapia Nb-Uvb combinata con Tcs placebo, mentre il terzo è stato destinato alla combinazione di entrambe le terapie.  E’ stato interessante rilevare come, nei primi due insiemi, si sono manifestate le medesime percentuali di ripigmentazioni, pur basse. Le monoterapie, infatti, hanno avuto successo, nella media del 18%, mentre la combinazione dei trattamenti ha permesso di raggiungere il 28%, con buoni risultati quando la vitiligine era localizzata sulla testa e sul collo e soprattutto a fronte di un’aderenza alla terapia.

British Journal of Dermatology pubblicato da John Wiley & Sons Ltd per conto della British Association of Dermatologists, 2020