Uno degli ambiti più interessanti è probabilmente quello della produzione di organoidi, strutture tridimensionali composte di più tipologie cellulari che mimano gli organi del corpo, promettendo di riprodurre la comunicazione tra le varie cellule e di fornire un comportamento fisiologico.
Recentemente la rivista “Lab on a Chip” ha pubblicato un lavoro cinese incentrato su cute e test di irritazione. Gli autori presentano un sistema da loro sviluppato, chiamato iEOC: una epidermide on-a-chip costruita a partire da cheratinociti umani utilizzando come terreno di cultura un chip microfluidico.
Il sistema sembra avere caratteristiche istologiche similari a quelle dell’epidermide umana, con uno strato basale deputato alla proliferazione e uno spinale impegnato nella differenziazione, ai quali si aggiungono uno strato granuloso e uno corneo. Inoltre, questo micro modello esprime proteine tipiche della cute, come cheratina-14, cheratina-10, locrina, involucrina e fillagrina.
Per quanto riguarda le capacità di valutare l’irritabilità di una sostanza chimica, il modello sembra distinguere tra le 10 sostanze misurate dal saggio MMT, che siano tossine o non tossine e inoltre sembra essere in grado di dare risposte irritative differenti in base alla sostanza con cui viene a contatto, producendo citochine infiammatorie specifiche e altro. Per queste ragioni, gli autori propongono il modello come valida alternativa ai test in vitro per la valutazione dell’irritazione cutanea. La tecnologia deve essere ancora perfezionata e transitare poi dalla fase di studio a quella di utilizzazione.
Jing Zhang et al. Construction of a high fidelity epidermis-on-a-chip for scalable in vitro irritation evaluation. Lab on a chip – Advanced Article. Doi: https://doi.org/10.1039/D1LC00099C