La gestione del melasma rimane impegnativa e non sempre soddisfacente. Un lavoro di revisione ha evidenziato le diverse opzioni terapeutiche ad oggi disponibili e i possibili eventi avversi

Il melasma è un problema di iperpigmentazione cutanea acquisita che colpisce principalmente le aree esposte al sole di fronte, guance, naso, labbro superiore e mento e, occasionalmente, il collo e gli avambracci.

Oltre all’esposizione alla luce giocano un ruolo importante la predisposizione genetica, la gravidanza, i contraccettivi orali, le disfunzioni endocrine, i trattamenti ormonali sostitutivi, i disturbi della tiroide, i farmaci, la sensibilità al contatto cosmetico e lo stress.

Il melasma colpisce tutte le razze, con un’incidenza maggiore nelle donne ispaniche, mediorientali, asiatiche e di origine africana (fototipi cutanei Fitzpatrick III-V). Le donne sono, più in generale, colpite molto più spesso degli uomini.

Il melasma rappresenta una causa significativa di morbilità estetica e di imbarazzo psicosociale che influisce sulla qualità della vita e richiede un trattamento efficace e affidabile.

Tuttavia, il trattamento rimane insoddisfacente per la maggior parte degli individui a causa dell’efficacia limitata e degli effetti avversi delle terapie disponibili, nonché delle frequenti recidive successive alla sua interruzione.

Un lavoro di revisione condotto da ricercatori di diversi Paesi e pubblicato sul Journal of Cosmetic Dermatolgy presenta una panoramica dell’idrochinone, spesso utilizzato come terapia di prima linea, e delle opzioni terapeutiche non idrochiniche nei pazienti affetti da melasma.

I trattamenti

Gli obiettivi principali del trattamento consistono nell’inibire la proliferazione dei melanociti, la formazione dei melanosomi e l’avanzamento della loro degradazione. Questi obiettivi possono essere raggiunti inibendo la sintesi di melanina e l’attività dei melanociti, rimuovendo la melanina e distruggendo i granuli di melanina contenuti nei melanosomi.

Le terapie mediche rimangono la prima linea per trattare, mantenere la remissione e prevenire le recidive del melasma. Tuttavia, le terapie non mediche come i peeling chimici, la dermoabrasione e i laser, la luce pulsata intensa e le terapie di microneedeling a radiofrequenza utilizzate da sole o in combinazione con laser, peeling o altre terapie, hanno la loro utilità nei casi resistenti al trattamento o difficili da trattare, nonostante il rischio di iperpigmentazione di ritorno, eruzioni acneiformi, orticaria fisica, petecchie, riattivazione dell’infezione da herpes simplex.

L’acido glicolico, l’acido salicilico, l’acido tricloracetico, la soluzione di Jessner e l’acido fitico sono i peeling chimici convenzionali utilizzati per il trattamento del melasma. Sebbene i peeling chimici migliorino l’iperpigmentazione rimuovendo la melanina indesiderata, possono causare irritazione e iperpigmentazione post-infiammatoria, in particolare nei pazienti con fototipi cutanei Fitzpatrick III-V, rendendo necessario un uso estremamente cauto. Per ottenere il massimo beneficio, questi agenti vengono utilizzati soprattutto in combinazione con altre opzioni di trattamento, tra cui agenti orali, topici, laser o luce pulsata intensa.

Terapie mediche

Tradizionalmente, l’idrochinone, un inibitore della tirosinasi, è stato utilizzato da solo o in tripla combinazione con l’acido retinoico e un corticosteroide come trattamento standard per il melasma. Negli ultimi anni, tuttavia, l’attenzione si è spostata su terapie mediche non basate sull’idrochinone.

Nonostante esistano terapie affermate, la ricerca di un trattamento più efficace e sicuro per il melasma prosegue, anche attraverso l’introduzione di diverse nuove molecole. L’efficacia e la sicurezza di queste opzioni terapeutiche devono essere tuttavia valutate in studi più ampi.

Le conclusioni

La gestione del melasma rimane impegnativa e richiede un trattamento a lungo termine e una consulenza costante per l’aderenza al trattamento, hanno sottolineato gli autori dello studio.

Gli agenti topici rimangono il pilastro del trattamento nonostante i risultati terapeutici insoddisfacenti e, in alcuni casi, reazioni avverse significative.

Sebbene l‘idrochinone, da solo o in triplice combinazione, rimanga il gold standard del trattamento topico nonostante le preoccupazioni per i suoi effetti avversi, sono stati sviluppati diversi nuovi agenti con il potenziale di inibire la melanogenesi che possono essere utilizzati nella terapia sequenziale per la gestione del melasma, nonostante le scarse prove della loro efficacia per mancanza di studi clinici controllati.

V. K. Mahajan, A. Patil, L. Blicharz et al., Medical therapies for melasma, J Cosmet Dermatol . 2022 Sep;21(9):3707-3728. Doi: 10.1111/jocd.15242. Epub 2022 Jul 31