Il rischio di melanoma dopo trapianto di organo

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MelanomaDopo trapianto di organo solido i riceventi, in uno stato di immunodepressione per prevenire il rigetto, hanno un aumento del rischio di sviluppare melanoma, ma relativi fattori di rischio ed esiti sono ancora poco documentati. Uno studio pubblicato su The Journal of Investigative Dermatology ha valutato l’incidenza di melanoma in un campione di 139.991 trapianti, usando i rapporti di incidenza standardizzati (SRI) per confrontare l’incidenza nella popolazione in generale, e tassi di incidenza (IRR) da modelli multivariati Poisson per valutare i fattori di rischio. È stata inoltre confrontata la sopravvivenza post-melanoma tra pazienti trapiantati e non trapiantati. Nei primi il rischio di melanoma invasivo (N = 519) è stato elevato (SIR = 2,20, 95% intervallo di confidenza -CI- 2,01-2,39), in particolare per i tumori in fase regionale (SIR = 4,11, 95% CI 3,27-5,09). Il rischio di tumori localizzati era stabile nel tempo dopo il trapianto, ma più alto con terapia di mantenimento con azatioprina (IRR = 1,35, 95% CI 1,03-1,77). Il rischio di sviluppare tumori regionali e ad alta stadiazione ha raggiunto un picco entro 4 anni successivi al trapianto e aumentava con la terapia di induzione con anticorpo policlonale (IRR = 1,65, 95% CI 1,02-2,67). La mortalità specifica per melanoma era più alta tra i pazienti trapiantati rispetto ai non beneficiari.

In conclusione, durante immunosoppressione trapianto-correlata i melanomi mostrano un’aumentata incidenza e un comportamento aggressivo. Melanomi localizzati possono svilupparsi durante terapia con azatioprina, che agisce in sinergia con la radiazione ultravioletta, mentre le terapie di induzione che riducono le cellule T possono favorire i tumori in fase avanzata. I risultati ottenuti supportano la necessità di fotoprotezione e screening cutaneo nei pazienti sottoposti a trapianto.

Robbins HA, Clarke CA, Arron ST3, et al. J Invest Dermatol. 2015 Aug 13.