H.E.L.P. progetto di ricerca multidisciplinare

0
1716

La medicina estetica nasce come branca medica con una visione olistica e interdisciplinare all’interno della medicina. Un ulteriore recente approfondimento della medicina estetica è legato alla valutazione di pazienti con una storia clinica caratterizzata da patologie cutanee o sistemiche. Tali casi necessariamente necessitano di una visione più ampia e completa. Per questo motivo si è creato un gruppo di medici esperti di medicina estetica ma con diverso background di origine. Dalla chirurgia Plastica ed Estetica all’oncologia, passando per il supporto di specialisti psicoterapeuti ma anche di estetiste professionali adeguatamente formate. Un team multidisciplinare che vuole mettere insieme e condividere le esperienze e le acquisizioni raggiunte nei vari ambiti al fine di applicarle al paziente “critico”.

Marco Papagni

“Attraverso questa condivisione ci prefiggiamo di raggiungere un livello di competenza adeguato a trattare in modo efficace e sicuro questa particolare tipologia di pazienti. Il progetto Help nasce dalla sempre più frequente osservazione di pazienti che si rivolgono ai nostri ambulatori per trattare problematiche estetiche derivanti da eventi patologici, traumatici o da terapie farmacologiche portando con sé una grande consapevolezza scientifica: la richiesta di questa tipologia di pazienti è infatti totalmente differente rispetto a quella dei pazienti considerati “standard”: la situazione clinica di base impone una cura particolare e personalizzata dell’inestetismo”, spiega il Dott. Marco Papagni – Referente Progetto HELP del Comitato Scientifico Agorà.

Monica Renga

“Attualmente, questa categoria di pazienti, un tempo considerata di nicchia, sta crescendo esponenzialmente e con essa anche le relative esigenze. Per questo, per rispondere in modo efficace e mirato alle varie necessità, con questo progetto, ci prefiggiamo di fornire un aiuto concreto a persone che si trovano senza risposte ad un problema estetico e/o psicologico, secondario ad un evento traumatico, una malattia o a un percorso di cure. Il team medico multidisciplinare che ha concepito lo studio, ha proprio voluto racchiudere il significato del progetto nel nome: HELP acronimo di Help for Esthetic Longlasting Problems”, spiega la Dott.ssa Monica Renga – Referenti Progetto HELP del Comitato Scientifico Agorà.

L’obiettivo è proprio quello di supportare tutti quei pazienti segnati da una patologia, da una terapia farmacologica – come pazienti oncologici-, da un incidente o da un evento traumatico. Il nodo fondamentale è appunto l’accettazione dell’insulto estetico che in molti pazienti lascia un segno che va oltre la visibilità sulla cute e che si spinge nella sfera emotiva. Sempre di più il concetto di salute prende in considerazione non solo l’aspetto clinico di guarigione ma anche e soprattutto quello di qualità di vita. Sempre di più il sentirsi bene rappresenta un tassello fondamentale per il raggiungimento di uno stato complessivo di benessere e di auto accettazione.

Analizzando la letteratura, ad oggi esistono pochissimi studi relativi a questa realtà. Il primo passo del progetto infatti è stata la creazione di un’indagine statistica (survey), rivolta a persone potenzialmente interessate. “La Survey consentirà di raggiungere le persone interessate grazie anche alla preziosa collaborazione di strutture ospedaliere, Associazioni di pazienti e medici specialisti. Tutte le informazioni raccolte saranno in forma anonima: basterà visitare il sito dedicato al progetto www.ricercahelp.it e da qui compilare la survey. I risultati ottenuti saranno per noi fondamenti per valutare sia qualitativamente che quantitativamente l’intervento medico da organizzare. Conosceremo e approfondiremo quali sono i disagi estetici e psicologici più diffusi e da questa base costruiremo il nostro intervento specialistico” spiega la Dott.ssa Monica Renga.

L’obiettivo finale sarà infatti quello di individuare protocolli standardizzati per questi pazienti, proponendo loro un approccio al momento mancante, al fine di migliorare la loro qualità di vita.

“Poichè le caratteristiche fisiche e fisiologiche, ma anche psichiche, non sono equivalenti a quelle di pazienti sani, i pazienti devono essere inquadrati e trattati secondo protocolli e soluzioni talvolta differenti da quelle normalmente utilizzate. Attraverso lo studio della bibliografia scientifica, della condivisione interdisciplinare e del confronto con le realtà cliniche vorremmo mettere a punto una serie di protocolli assolutamente sicuri ed efficaci che possano accompagnare con serenità il paziente attraverso un percorso riabilitativo dell’immagine di sé. L’ostacolo economico non è un capitolo da sottovalutare: attualmente, infatti, ci stiamo anche concentrando su diverse opzioni che possano permettere di abbassare i costi, mantenendo il livello più alto possibile nella scelta degli strumenti, permettendo quindi di rendere più accessibile per la popolazione un percorso di questo tipo”, conclude il Dott. Marco Papagni.