In un piccolo studio pilota, Jo et al. hanno randomizzato volontari sani ad antibiotici sistemici comunemente prescritti e hanno campionato il loro microbiota cutaneo in tre siti cutanei fino al corso di un anno, insieme al campionamento del microbiota orale e intestinale.
Gli autori hanno trovato prove che il trattamento antibiotico può avere effetti duraturi sul microbiota cutaneo.
Sebbene gli antibiotici sistemici siano fondamentali per controllare le infezioni e ridurre la morbilità e la mortalità, si presume che l’uso eccessivo di antibiotici contribuisca a ripercussioni negative come la selezione di organismi resistenti agli antimicrobici e danni collaterali ai microbi commensali.
La ricerca
In uno studio prospettico randomizzato di quattro regimi antibiotici clinicamente rilevanti [doxiciclina (20 mg o 100 mg), cefalexina o trimetoprim/sulfametossazolo], sono state studiate le alterazioni microbiche sulla pelle dopo la somministrazione di antibiotici sistemici a volontari umani sani. Sono stati raccolti campioni da diversi siti cutanei e orali, nonché feci, prima, durante e fino a 1 anno dopo l’uso di antibiotici ed è stato eseguito il sequenziamento metagenomico del fucile. L’analisi tassonomica ha mostrato che i soggetti trattati con doxiciclina 100 mg e trimetoprim/sulfametossazolo (TMP/SMX) hanno mostrato maggiori cambiamenti nelle loro comunità microbiche cutanee, rispetto a quelli che ricevevano altri regimi o controlli non trattati. Anche il microbiota orale e delle feci ha mostrato fluttuazioni dopo gli antibiotici.
La coltura batterica in combinazione con il sequenziamento dell’intero genoma ha rivelato l’emergenza, l’espansione e la persistenza specifiche di stafilococchi resistenti agli antibiotici che ospitano geni tetK o tetL e dfrC o dfrG in tutti i soggetti che hanno ricevuto rispettivamente doxiciclina 100 mg o TMP/SMX. Infine, l’analisi dei dati metagenomici ha rivelato un aumento dei geni coinvolti nella mobilizzazione dei geni, indicando le risposte allo stress dei microbi agli antibiotici.
Collettivamente, questi risultati dimostrano effetti diretti e duraturi degli antibiotici sulle comunità microbiche cutanee, evidenziando il microbioma cutaneo come un sito per lo sviluppo e la persistenza della resistenza agli antibiotici e i rischi di una prescrizione eccessiva.
Jay-Hyun Jo, Catriona p. Harkins, Nicole H. Schwardt, Matthew D. Zimmerman, Claire L. Carter, Md Amire Hossen Cody J.Peer + 6 autori . 22 dicembre 2021 vol 13, Numero 625. Doi : 10.1126/scitranslmed.abd8077