Etnocosmesi, dagli Usa all’Europa

 

Due anni di lavoro a Boston e di specializzazione presso lo Skin of Color Centre di New York hanno permesso a Ophelia Dadzie di familiarizzarsi con la dermatologia etnica. «Con i cambiamenti demografici negli Usa, la comunità scientifica dei americana ha riconosciuto l’importanza di un approccio alle diversità etniche» spiega a Dermakos. Tornata a Londra nel 2008, Dadzie ha iniziato a riflettere sull’esperienza: «Anche il Regno Unito ha visto importanti cambiamenti demografici, così ho capito che anche nel mio Paese occorreva una dermatologia sempre più attenta alle diverse pelli». La sua è una passione scientifica, ma anche personale: «Sono io stessa una migrante giunta in Europa dall’Africa a nove anni e ho sperimentato i limiti della dermatologia e della cosmetica in relazione alle pelli etniche».

Ophelia Dadzie, dermatologa, London Etnic Skin, Londra
Ophelia Dadzie, dermatologa, London Etnic Skin, Londra

Dottoressa Dadzie, trova che la necessità di trattamenti specifici per le diverse pelli sia in crescita, oggi?

«Sicuramente. La popolazione straniera è aumentata nel Regno Unito dal 8,7 per cento del 2001 al 14 del 2011, con una proporzione di africani addirittura raddoppiata. Le problematiche sono molte: anche le comuni dermatosi possono manifestarsi in modo diverso a seconda del tipo di pelle. E poi i pazienti con pelli non caucasiche richiedono sempre maggiori trattamenti estetici: neurotossine, filler e interventi laser. Visto il rischio di cicatrici cheloidi che questi interventi presentano, i dermatologi devono essere preparati a trattamenti specifici per evitare complicazioni. Allo stesso modo anche la ricerca deve considerare pelli diverse da quella del maschio caucasico.

Quali tipi di pelle tratta con maggiore frequenza?

In ambito clinico quelle più frequenti sono di provenienza britannico-asiatica (India, Pakistan e Bangladesh), africana e afro-caraibica. Sotto il profilo della ricerca ho condotto vari studi: ad esempio il primo nel Regno Unito sull’impatto della perdita dei capelli nelle donne britanniche di origine africana.

Quali invece le patologie che riscontra maggiormente?

La maggior parte dei miei pazienti cerca aiuto per problemi di iperpigmentazione e colorito non uniforme. Purtroppo proprio in questo ambito esiste un abuso di prodotti depigmentanti: recentemente ho riscontrato un trend preoccupante nell’impiego di iniezioni di glutatione con lo scopo di schiarire la pelle, spesso praticate da personale non preparato con conseguenze anche gravi.