La ricostruzione delle perdite di sostanza della parete addominale dovute a procedure chirugiche demolitive, specialmente nella regione mediana, spesso genera un certo rischio di complicanze. In situazioni dove è alto il rischio di infezione postoperatorio le procedure ricostruttive sono più esigenti.
In recente studio è descritta la procedura eseguita per una paziente di 77 anni con una vasta perdita di sostanza della parete addominale. La donna è stata sottoposta a una procedura chirurgica ricostruttiva per un importante difetto della parete addominale anteriore dovuta a diversi interventi di chirurgia maggiore: un primo intervento per un’ernia ombelicale incarcerata e un secondo intervento per asportazione di un carcinoma appendicolare. In seguito al secondo intervento è stato necessario sottoporre la paziente a intervento di debridement per un’importante necrosi e infezione dei tessuti molli dell’addome. Per ricostruire la perdita di sostanza sono stati sfruttati tre lembi fasciocutanei: uno bipeduncolato della parete superiore dell’addome e due lembi fasciocutanei ricavati dalla regione pettorale, con chiusura a modello “tipo Mercedes” .
L’utilizzo di un solo lembo spesso risulta in un’eccessiva tensione del peduncolo, con sofferenza del lembo stesso. La tecnica di chiusura della cavità addominale, utilizzando i tre lembi descritti, permette di ridistribuire le tensioni a livello delle suture e mantiene l’eventuale materiale protesico sottostante non a diretto contatto con le suture.
Veir Z, Fuchs N, Mijatović D, Kunjko K, Beader N. Aesthetic Plast Surg. 2016 Feb 25