Composti bioattivi e attività antiossidanti del mango 

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Questo studio mira a descrivere e confrontare la distribuzione dei composti bioattivi, i profili degli acidi grassi e le attività antiossidanti idrofile e lipofile del TEAC in diverse frazioni di frutta (polpa, buccia e nocciolo) di due cultivar di mango (Tommy Atkins e Keitt). Tutte le frazioni sono fonti di composti bioattivi che promuovono la salute. Indipendentemente dalle cultivar, la polpa aveva il contenuto più alto di fitosteroli (~150 mg/100 g dw), le bucce si classificavano al primo posto per triterpeni pentaciclici (da 14,2 a 17,7 mg/100 g dw), tocoferoli, carotenoidi e clorofille e noccioli per fenolico composti (da 421,6 a 1464,8 mg/100 g dw), flavonoidi, tannini condensati, nonché attività antiossidanti idrofile e lipofile. Sono state evidenziate differenze tra le due cultivar per l’acido ascorbico, che ha mostrato i livelli più alti rispettivamente nelle bucce e nei noccioli dei frutti di Keitt e Tommy Atkins. Allo stesso modo, la concentrazione di acido deidroascorbico era maggiore nella polpa di Tommy Atkins rispetto a Keitt. La percentuale più alta di acidi grassi saturi è stata osservata nella polpa (~42%) e nei semi (~50%), negli acidi grassi monoinsaturi nei semi (fino al 41%) e negli acidi grassi polinsaturi nelle bucce (fino al 52%).

I risultati

Aggiungono informazioni alle attuali conoscenze sulla distribuzione dei nutraceutici in diverse frazioni del frutto del mango, supportandone il consumo come frutto sano e suggerendo il grande valore potenziale di bucce e noccioli come fonti di nuovi ingredienti. Infatti, i sottoprodotti del mango generati durante la lavorazione agronomica-industriale non solo provocano un notevole impatto ambientale, ma anche perdite economiche. In questo scenario, il potenziamento della ricerca sui metodi di recupero convenzionali offre soluzioni eco-compatibili. Tuttavia, nuove tecnologie di bioraffineria ecologiche possono offrire soluzioni ecologiche e redditizie, consentendo il recupero di molti sottoprodotti più redditizi, sostenendo la loro crescita continua poiché molti composti bioattivi possono essere recuperati dai sottoprodotti del mango che sono potenzialmente utili nella progettazione di innovative formulazioni nutraceutiche, cosmeceutiche e farmaceutiche.

 

Marcello Salvatore Lenucci, Riccardo Tornese, Giovanni Mita, Miriana Durante; 28 febbraio 2022;11(3):484. doi: 10.3390/antiox11030484