Le strategie attualmente consigliate per il naso corto sono progettate per nasi caucasici. Per i pazienti orientali l’allungamento spesso è necessario in quanto il setto risulta ipoplasico. Questa procedura, una delle più delicate nell’intervento di rinoplastica, fu introdotta per la prima volta nel 1969. Le tecniche chirurgiche sono notevolmente migliorate negli ultimi 40 anni, passando da plurinterventi per la correzione del difetto a un unico step.
Una relazione presentata su Aesthetic Plastic Surgery descrive una tecnica modificata per promuovere l’allungamento dei nasi orientali regolando i punti di pressione in seguito a impianto a forma di L.
Tra il gennaio 2007 e il dicembre 2009, 58 pazienti si sono sottoposti all’allungamento del naso usando la tecnica proposta dagli autori, con impianto di un foglio poroso ad alta densità di polietilene, a forma di L. Lunghezza, altezza e proiezione del naso sono stati valutati in pre e in post operatorio, così come l’angolo naso-labiale, l’angolo columella-lobulo e la punta del naso. Inoltre è stato condotto un sondaggio sulla soddisfazione dei pazienti in seguito all’intervento. La lunghezza nasale nel post operatorio è aumentata in modo statisticamente significativo da circa 47 mm a 49 mm (p= 0,003); l’altezza nasale è aumentata da 48 a 50 mm. L’angolo naso-labiale inizialmente ottuso è migliorato passando da circa da 108° a 92°. Non si sono ottenuti cambiamenti significativi per la proiezione. La maggior parte dei pazienti si è rivelata molto soddisfatta del risultato. L’esposizione dell’impianto si è verificata in un solo caso.
Nell’allungamento dei nasi orientali l’uso di un impianto a forma di L come proposto dagli autori è un’opzione sicura e facilmente attuabile. La procedura permette di ottenere un ottimo risultato estetico con minimo rischio di complicanze.
Zhou J, Huang X, Zheng D, et al. Aesthetic Plastic Surgery 2014; 1432-5241.