Uso degli integratori alimentari: una sfida per la medicina estetica

La diffusione degli integratori alimentari, con continui lanci sul mercato secondo logiche spesso esclusivamente commerciali, si pone alla medicina come una sfida. Piacciono evidentemente al pubblico, che volentieri li utilizza quasi mai dietro suggerimento medico. E d’altra parte il mercato conta migliaia di referenze, fra cui è arduo distinguere i prodotti davvero efficaci e con un fondato razionale scientifico. Parliamo di integrazione alimentare in medicina estetica con Andrea Piccardi, direttore sanitario del Laser Therapy Center di Biella e docente presso il Master di II livello in Medicina Estetica e del Benessere dell’Università di Pavia, che ne sta studiando l’utilizzo attraverso un cospicuo lavoro di revisione della letteratura medico-scientifica.

Vede un ruolo dell’utilizzo di integratori in medicina estetica?

Credo molto nell’utilità degli integratori alimentari. Al momento, tuttavia, vengono immessi sul mercato soprattutto sulla base di conoscenze tradizionali e meno frequentemente su evidenze scientifiche, per questo è necessario fare chiarezza. Quando utilizzati su base scientifica, secondo la mia esperienza, possono costituire un valido aiuto in medicina e in particolare nella medicina estetica, in cui è utile dare continuità al lavoro fatto in ambulatorio con un supporto domiciliare, che non necessariamente deve prevedere l’uso di farmaci.

In quali aree trova un supporto valido nell’integrazione alimentare?

Li uso per tutte le patologie infiammatorie croniche, come la couperose, per la vitiligine, per la psoriasi. Inoltre, in alcuni tipi di eczema e in alcune dermatiti associare una opportuna integrazione alimentare porta a risultati visibilmente migliorati rispetto alla sola applicazione di farmaci o trattamenti con macchinari. L’uso di integratori a base di fitoestrogeni ha un ruolo primario nell’ambito di un protocollo da me messo a punto per l’aumento biologico della ghiandola mammaria in associazione con un particolare regime dietetico e con trattamenti localizzati a radiazione infrarossa in frequenza.

Sono convinto che un valido piano di trattamento per la maggior parte degli inestetismi debba comprendere un ricorso integrato a tecnologie, trattamenti medici e integrazione alimentare, dosati individualmente in funzione delle caratteristiche del paziente.

Il ricorso agli integratori è forse sottovalutato in medicina estetica…

Indubbiamente manca una conoscenza organica e strutturata; si sente la mancanza di testi specifici.

In realtà su molti integratori esiste oramai un’amplissima letteratura scientifica che, opportunamente valutata e scremata, può fornire le basi di un uso ponderato e razionale di questi principi. In ambito medico vengono sottovalutati forse perché, non essendo farmaci, si ritiene che possano avere solo un ruolo marginale. Nel sentire comune, al contrario, gli integratori tendono a essere sopravvalutati: il mercato li spinge per ovvie logiche commerciali e molte figure non mediche li suggeriscono, dal personal trainer al vicino di casa, senza contare il fai-da-te con informazioni parziali reperite a caso su internet, gli acquisti online di prodotti dubbi. Insomma, una situazione confusa in cui il medico dovrebbe sentirsi chiamato a capirne di più, non foss’altro per mettere in guardia i pazienti.

Il medico avrà dunque un ruolo per promuovere un uso ragionato di questi prodotti?

Ne sono convinto. In particolare ritengo che razionalizzare l’uso degli integratori sia la nuova sfida per la medicina estetica del prossimo decennio. Oggi si parla, per esempio, di antiossidanti come se fossero tutti uguali, ma non è così. Ogni integratore ha una propria specificità di azione e l’uso deve essere calibrato di conseguenza. Così come abbiamo visto in medicina estetica lo sviluppo della parte farmacologica e di quella tecnologica, il prossimo passo sarà comprendere l’integrazione alimentare, attraverso l’acquisizione di nuove conoscenze e anche la sistematizzazione di quanto già noto, che costituisce una base già molto articolata. E il medico estetico del futuro dovrà diventare esperto di questa parte, che è una risorsa importantissima a patto che venga usata con una base culturale opportuna.