Riabilitazione post Covid-19: efficacia delle cure termali

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Terme di Sirmione evidenzia l’importante ruolo che le terme possono avere nella riabilitazione dei malati di Sars-CoV2 e i benefici che la terapia termale sulfurea ha nel ripristino dell’efficienza fisica e nella riduzione dei fattori di rischio. Lo fa attraverso la voce del nuovo Direttore Scientifico Sanitario, Alessandro Signorini. “la letteratura scientifica internazionale sta mettendo in evidenza la diffusione e, spesso, la gravità, trascurata, della persistenza dei sintomi “post covid” . Molte delle persone “guarite” soffrono di spossatezza, affaticamento, disturbi muscolari e del sonno oltre che, talvolta, di esiti a carico dell’apparato respiratorio.”  Studi osservazionali evidenziano che una persona su dieci soffre di sintomi ancora dopo dodici settimane, e rientra nella categoria del cosiddetto Long Covid. “Le conseguenze sono ancora più gravi per coloro che già prima di ammalarsi di Sars-CoV2 presentavano patologie croniche concomitanti, a livello respiratorio e cardiovascolare, in particolare nei pazienti obesi, fumatori, ipertesi.”

Terme di Sirmione per rispondere a questa emergente richiesta ha elaborato percorsi riabilitativi e preabilitativi Covid-19 in cui la terapia termale è inserita in programmi di diagnostica e cura interdisciplinari attraverso il contributo sinergico di diversi specialisti: broncopneumologo, otorinolaringoiatra, fisiatra, fisioterapista-osteopata e nutrizionista lavorano insieme per un check up integrato dello stato di salute.

Negli ultimi 20 anni la ricerca scientifica ha documentato le azioni terapeutiche delle acque sulfuree a livello dei sistemi nervoso, cardiocircolatorio e osteoarticolare. A livello respiratorio mitigano il carico ossidativo, proteggendo le vie aeree superiori e inferiori da infiammazione cronica e infezioni batteriche e virali. Gli effetti più immediati vengono percepiti a livello del dolore e della pelle per l’efficacia delle acque sulfuree nel risanare infiammazioni e ferite, nella rigenerazione della pelle e lenendo il dolore cronico grazie a una potente azione lenitiva. Ulteriori e recenti studi sembrano estendere anche nei confronti del Covid-19 la provata efficacia antivirale da parte dell’idrogeno solforato (componente tipica dell’acqua termale di Sirmione).

L’acqua e il fango termali di Terme di Sirmione hanno una FIRMA BIOLOGICA: un MICROBIOTA prezioso in grado di produrre LIPIDI ANTINFIAMMATORI.
La ricerca realizzata con l’impiego di metodologie molto avanzate di metagenomica e bioinformatica (next generation sequencing NGS) è il primo report scientifico riguardante la caratterizzazione del microbioma lungo tutta una rete idrica termale.
I dati evidenziano la presenza di una comunità microbica nella quale dominano microrganismi (solfo batteri) in grado di produrre lipidi antinfiammatori.
Ne segue che la balneoterapia in questa preziosa e unica acqua termale, sulfurea salsobromoiodica, ha la capacità di riequilibrare la composizione del microbiota cutaneo, tanto importante per la salute della pelle, in particolare in questo momento in cui la pandemia lascia il segno anche sul nostro ‘vestito naturale’.

Il programma di prevenzione è rivolto in particolare alla categoria dei malati cronici. “Quest’anno purtroppo le restrizioni sociali e gli scenari di emergenza hanno spesso limitato l’accesso, da parte di molti malati cronici, alla continuità delle cure per molte patologie croniche-degenerative che possono certamente giovarsi, nel loro decorso, dal supporto dell’azione riconosciuta della terapia termale, utile rinforzo, per l’organismo, nell’affrontare e contenere l’eventuale impatto del virus”.

Conclude Alessandro Signorini: “I centri termali sono presidi sanitari che contano su team multidisciplinari e che operano in un ambiente non ospedaliero. Questo contesto è un perfetto candidato per rispondere alla crescente richiesta di cure riabilitative del Long Covid e l’approccio di Terme di Sirmione è fornire servizi che rispondano prontamente anche alle esigenze contingenti delle persone e per la salute del nostro territorio. Lo abbiamo fatto in autunno con i vaccini antinfluenzali, lo stiamo facendo ora con i test antigenici e abbiamo dato la nostra diponibilità per la campagna vaccini anti Covid”.