Le ghiandole sebacee, fondamentali per il mantenimento dell’equilibrio cutaneo, producono il sebo che forma uno strato protettivo contro gli agenti esterni e la disidratazione. L’esposizione ai raggi UVA, più penetranti rispetto agli UVB, può compromettere in modo significativo questa funzione, alterando la composizione del sebo e favorendo stati infiammatori locali.
Un recente studio condotto da un team di ricercatori giapponesi ha sviluppato un modello avanzato di coltura di sebociti primari umani al fine di esaminare in dettaglio come le radiazioni UVA influenzino l’attività di queste cellule.
Utilizzando campioni di pelle umana, il gruppo di ricerca ha isolato le ghiandole sebacee e ottimizzato le tecniche di coltura per mantenerne la funzionalità, consentendo analisi accurate sui cambiamenti indotti dalla luce solare.
Esposizioni agli UVA: la risposta infiammatoria delle cellule
A seguito dell’esposizione ai raggi UVA, i sebociti hanno mostrato un aumento significativo di citochine infiammatorie, in particolare IL-1α, una molecola chiave nella risposta immunitaria cutanea. Il fenomeno osservato si è dimostrato specifico delle cellule sebacee, confermandone il ruolo attivo nell’infiammazione indotta dai raggi solari.
Inoltre, i ricercatori hanno evidenziato modifiche sostanziali nella composizione lipidica intracellulare, soprattutto nei trigliceridi, componenti essenziali del sebo. Interessante la differenza di risposta tra i sessi: le cellule provenienti da donatrici hanno mostrato una sensibilità maggiore, con alterazioni più marcate nei trigliceridi saturi e insaturi. Questo dato potrebbe spiegare la maggiore suscettibilità femminile a patologie cutanee di tipo infiammatorio.
Un modello 3D per lo studio della barriera cutanea
Per comprendere le conseguenze a livello tissutale, il team ha utilizzato un modello tridimensionale di epidermide umana. Il liquido di coltura proveniente dalle cellule irradiate da UVA, ricco di citochine e lipidi alterati, è stato applicato su pelle ricostruita, evidenziando una barriera cutanea indebolita, una maggior perdita d’acqua transepidermica (TEWL) e l’attivazione di geni associati alla riparazione dello strato corneo come KRT10 e INVL.
Questo studio offre un duplice contributo, poiché da un lato chiarisce il meccanismo con cui l’esposizione ai raggi UVA danneggia le ghiandole sebacee e favorisce l’insorgenza di patologie infiammatorie cutanee, dall’altro propone un modello cellulare affidabile e fisiologicamente rilevante per la ricerca dermatologica.
Grazie a questa piattaforma sarà possibile testare nuovi approcci terapeutici, valutare le differenze individuali nella produzione sebacea e approfondire il ruolo dei lipidi cutanei nella risposta agli agenti ambientali, con importanti implicazioni nella prevenzione e nel trattamento di disturbi come acne, dermatite e invecchiamento cutaneo.
W. Dong, M. Kono, M. Takaishi, A. Kyuka, H. Kato, and F. Fujita, “ UV-A Radiation Impairs Sebaceous-Gland-Related Skin Barrier Function by Inducing Inflammation and Altering Intracellular Sebum-Like Lipid Composition,” Journal of Cosmetic Dermatology 24, no. 10 (2025): e70392, https://doi.org/10.1111/jocd.70392.



