Un approccio etico, con scale di valutazione oggettive e scientifiche, grazie anche all’importante contributo dei medici legali di SIMLA
È l’esito di una riflessione allargata alle componenti giuridiche e medico-legali e frutto di analisi delle esperienze raccolte durante la prima ondata della pandemia da Covid-19, il documento di sintesi elaborato da SIMLA – Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni, insieme a SIAARTI – Società Italiana Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva, su indicazione dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) e del CNEC (Centro Nazionale per l’Eccellenza Clinica, la qualità e la sicurezza delle cure).
Il documento è rivolto agli operatori sanitari per sostenerli nelle difficili decisioni nei casi, che purtroppo si sono presentati durante la pandemia Covid-19, di sproporzione tra le esigenze di cure in terapia intensiva rispetto alle risorse disponibili, con il fine di garantire a tutti i pazienti il diritto costituzionale alla salute, nel rispetto dei principi deontologici, etici, di solidarietà e di giustizia, fondativi del Sistema Sanitario Nazionale.
Il triage elaborato diventa quindi uno strumento per valutare secondo scale oggettive e scientifiche i criteri che fondano le priorità di trattamento. Il fine è quello di determinare l’impatto delle cure intensive, dando priorità ai pazienti che hanno una maggiore probabilità di trarre vantaggio nell’affrontare la condizione critica. In questo contesto, unitamente a diversi e ben definiti criteri, l’età è un parametro che deve essere considerato, ma non è un criterio sufficiente per stabilire quali pazienti possano maggiormente beneficiare delle cure intensive. Solo a parità di altre condizioni, il dato anagrafico, non semplicemente inteso come fattore numerico, diventa un elemento che può avere un ruolo nella valutazione della persona malata.
“L’età non può essere un elemento sufficiente per stabilire la priorità di cura in casi di emergenza. Questo documento si ispira ai più elevati principi etici il cui studio è patrimonio ineludibile della medicina legale e siamo lieti di aver potuto fornire un contributo ad un tema tanto delicato quanto importante, che è stato al centro di un grande dibattito, in particolare durante la prima ondata di questa pandemia e che ha indotto molte realtà sanitarie nazionali ad esprimersi – ha dichiarato Riccardo Zoja, Presidente di Simla – Il Sistema Sanitario è stato sottoposto in questi mesi a una pressione straordinaria per riuscire a garantire uguaglianza di cure a tutti i pazienti in una situazione in cui le risorse, in condizioni di grave emergenza, possono non essere sufficienti. Questo ha generato un problema etico e giuridico per gli operatori sanitari che non possono certo affidarsi a proprie personali decisioni anche per la necessità, da un lato di avere a disposizione strumenti terapeutici efficaci per tutti, dall’altro di tutelarsi dal punto di vista di attribuzioni di responsabilità sia in ambito penale sia civile. Questo documento, ad oggi anche migliorabile con il contributo di tutte le istituzioni che abbiano interesse nel campo, che si basa, comunque, su criteri di valutazione scientifici e oggettivi, può aiutare chi è protagonista e responsabile dei pazienti vittime di questa pandemia”.