Le rughe periorbitali sono un buon marker di fotoesposizione?

È possibile individuare fattori predittori dell’invecchiamento cutaneo periorbitale che possano essere usati come markers di fotoesposizione? Uno studio ha classificato per rughe, grado di vascolarizzazione e pigmentazione fotografie della cute periorbitale di 1.341 soggetti; i dati ottenuti sono stati correlati con l’esposizione solare, l’uso di filtri solari, l’indice di massa corporea (BMI) e gene per il recettore della melanocortina 1 (MC1R). La formazione di rughe era associata con l’età e il fumo. L’uso di filtri solari con più alto fattore di protezione era protettivo.

Età, sesso maschile, varianti di MC1R, elevata esposizione solare quotidiana, alto BMI e fumo erano fattori di rischio per l’ipervascolarizzazione. Le macchie erano associate all’età, sesso maschile, più alto livello di educazione e maggiore esposizione solare nei giorni feriali. L’uso frequente di filtri solari e varianti di MC1R risultavano protettivi. Le conclusioni degli autori hanno indicato che le rughe periorbitali non sono un buon biomarker dell’esposizione solare riferita. La vascolarizzazione è un marker migliore, soprattutto in individui dalla pelle più scura. Il sesso maschile, l’esposizione solare, il fumo, l’obesità e le varianti MC1R erano associate alle stime di invecchiamento cutaneo. L’uso di filtri solari mostrava evidenze di essere protettivo.

Suppa M, Elliott F, Mikeljevic JS et al. Br J Dermatol 2011; 165: 1011-21.