Tutti conoscono l’acido ialuronico come biomateriale utilizzato per produrre filler in ambito estetico, anche se è attualmente uno dei polimeri con diverse applicazioni in campo biomedico e cosmetico, grazie alle sue proprietà biologiche uniche. Tuttavia, molti dei suoi potenziali benefici sono limitati in quanto viene rapidamente degradato dagli enzimi ialuronidasi.
Studio
In laboratorio è avvenuta la progettazione, sintetizzazione, caratterizzazione e valutazione in vitro di un nuovo acido ialuronico reticolato per applicazioni farmaceutiche e cosmetiche.
Per migliorare l’emivita e, di conseguenza, aumentare le prestazioni, l’acido ialuronico nativo è stato modificato attraverso reazioni di reticolazione con un amminoacido naturale e biocompatibile, l’ornitina, per superare la potenziale tossicità comunemente associata ai leganti tradizionali. Come agente attivante è stata utilizzata la 2-cloro-dimetossi-1,3,5-triazina/4-metilmorfolina (CDMT/NMM).
Il nuovo prodotto (HA-Orn) è stato ampiamente caratterizzato per confermare la modificazione chimica e l’analisi reologica ha mostrato un profilo simile al gel.
Gli esperimenti di degradazione in vitro hanno mostrato un profilo di resistenza migliorato contro le digestioni enzimatiche. Sono stati condotti studi di citotossicità in vitro su linee cellulari polmonari (Calu-3 e H441), che non hanno mostrato citotossicità.
Dall’unione di acido ialuronico e Ornitina è nato uno dei polimeri di origine naturale più interessanti che può svolgere un’azione protettiva cutanea, oltre che aumentare l’efficacia di altri attivi usati in combinazione, sia per uso cosmetico che per uso farmaceutico.
https://www.mdpi.com/search?authors=manfredini&journal=pharmaceutics
https://doi.org/10.3390/pharmaceutics13101672 – 13 ott 2021