Il volto umano costituisce una delle regioni architettonicamente più complesse dell’anatomia umana, nella quale sottili variazioni nelle relazioni spaziali comportano profonde conseguenze funzionali.
Per secoli, la comprensione anatomica di questa porzione ha risentito di limiti intrinseci nei sistemi di visualizzazione disponibili. Pur essendo preziosi per lo studio dell’anatomia macroscopica, i metodi di dissezione tradizionali interrompono inevitabilmente le precise relazioni tridimensionali che cercano di dimostrare.
Le tecniche istologiche forniscono eccellenti dettagli microscopici, ma sacrificano il contesto macroscopico essenziale, necessario per comprendere al meglio l’integrazione funzionale.
Anche le moderne piattaforme di anatomia virtuale, nonostante le presunte capacità tridimensionali, si basano spesso su modelli semplificati che rappresentano in modo inadeguato la reale complessità delle disposizioni anatomiche.
Questi vincoli metodologici sono particolarmente problematici per l’analisi di strutture caratterizzate da significative variazioni individuali.
Microtomografia computerizzata e ultrasuoni a confronto
La microtomografia computerizzata offre un approccio trasformativo allo studio dell’anatomia facciale, superando molte limitazioni tradizionali e offrendo vantaggi unici rispetto ad altre modalità di imaging.
I moderni sistemi di microtomografia computerizzata raggiungono risoluzioni isotropiche fino a 4 μm, consentendo un esame tridimensionale dettagliato di fasci nervosi, reti capillari e strati di tessuto connettivo nel loro stato naturale e indisturbato.
Questo colma il divario di scala tra anatomia macroscopica e microscopica. L’uso di tale tecnologia è, tuttavia, riservato a campioni ex vivo, precludendo un’indagine in tempo reale o funzionale.
Il presente lavoro, pubblicato sul Journal of Cosmetic Dermatology, esplora il valore complementare degli ultrasuoni ad alta frequenza nella valutazione anatomica del viso e nella guida procedurale, in particolare nel contesto clinico.
Nello specifico, discute i limiti della microtomografia computerizzata per applicazioni dinamiche ed indaga i vantaggi clinici degli ultrasuoni, in primis le capacità Doppler e l’osservazione in tempo reale delle strutture dei tessuti molli.
Il valore della complementarità
Gli ultrasuoni ad alta frequenza (risoluzione 30-70 μm) consentono l’imaging dinamico in vivo del flusso vascolare, dell’attività muscolare e del posizionamento dei filler. Sono metodi non invasivi, ripetibili e point-of-care.
I dispositivi montati su dito, come quelli adoperati nei protocolli Safe Injection By Ultrasound (SIBUS), offrono una risoluzione sufficiente per guidare le procedure estetiche che coinvolgono l’anatomia facciale superficiale. L’integrazione del Doppler migliora ulteriormente la sicurezza del procedimento.
In conclusione, mentre la microtomografia computerizzata rimane ideale per la ricerca anatomica ad alta risoluzione e per la modellazione didattica, l’ecografia consente in modo unico una valutazione funzionale in tempo reale, essenziale per una pratica clinica sicura.
Insieme, queste modalità svolgono ruoli complementari nel progresso sia della comprensione anatomica che dell’assistenza ai pazienti in medicina estetica.
K.-H. Yi, J. Wan, J. K. Song, A. Swift, and B. Ascher, Revealing the Three-Dimensional Complexity of Facial Anatomy Through Micro-Computed Tomography, Journal of Cosmetic Dermatology 24, no. 8 (2025): e70379, https://doi.org/10.1111/jocd.70379.
 
            