Uno studio ha indagato i tassi di incidenza e il rischio di vitiligine in pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi o cellule staminali ematopoietiche

La vitiligine è un disturbo cutaneo depigmentante multifattoriale caratterizzato dalla perdita selettiva di melanociti. Mancano studi su larga scala per determinare il rischio di vitiligine in pazienti sottoposti a trapianto con malattia acuta da rigetto.

Uno studio condotto da ricercatori della Catholic University of Korea di Seoul, pubblicato su JAMA Dermatology, ha indagato se il rischio di vitiligine varia tra quanti vengono sottoposti a trapianto rispetto a coloro che non ricevono trapianto e tra pazienti con o senza malattia acuta da rigetto.

Più nello specifico, lo studio si prefiggeva di indagare i tassi di incidenza e il rischio di vitiligine nei pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi o di cellule staminali ematopoietiche in generale e in base al tipo di trapianto di cellule staminali ematopoietiche e alla malattia acuta da rigetto concomitante.

Lo studio

Si è trattato di uno studio di coorte basato sulla popolazione che ha incluso i dati del database del National Health Insurance Service della Corea del Sud per pazienti di età pari o superiore a 20 anni che avevano ricevuto un trapianto di organi solidi o di cellule staminali ematopoietiche tra gennaio 2010 e dicembre 2017, con un follow-up fino a dicembre 2019. Sono stati quindi individuati 23.829 pazienti che hanno ricevuto un trapianto e 119.145 controlli, appaiati per età e sesso. I dati sono stati analizzati da luglio 2021 a dicembre 2021.

I risultati

L’esito principale era il rischio di vitiligine, valutato mediante analisi di regressione di Cox proportional hazards multivariabili che aggiustavano i potenziali fattori confondenti.

Dei 23.829 pazienti sottoposti a trapianto di organi solidi o cellule staminali ematopoietiche, il 62,8% erano maschi con un’età media di 49,6 anni (11-59 anni).
I pazienti sottoposti a trapianto presentavano un rischio significativamente più elevato di vitiligine rispetto ai controlli (hazard ratio aggiustato, 1,73; 95% CI, 1,35-2,22).

Il rischio di vitiligine era anche leggermente più alto nei pazienti sottoposti a trapianto di rene e di fegato rispetto ai controlli, ma era più elevato nei riceventi cellule staminali ematopoietiche (AHR, 12,69; 95% CI, 5,11-31,50).

I pazienti che avevano ricevuto trapianti allogenici (AHR, 14,43; 95% CI, 5,61-37,15), quelli che avevano ricevuto trapianti autologhi (AHR, 5,71; 95% CI, 1,20-3,18), quelli con malattia acuta da rigetto in comorbilità (AHR, 24,09; 95% CI, 9,16-63,35) e quelli senza malattia acuta da rigetto (AHR, 8,21; 95% CI, 3,08-21,87) avevano un rischio più elevato di vitiligine rispetto ai controlli.

Le conclusioni

In questo studio, il rischio di vitiligine è risultato significativamente più elevato nei pazienti sottoposti a trapianto, in particolare in quelli sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche e in quelli con trapianto allogenico o con malattia acuta da rigetto in comorbidità.

Questi risultati forniscono nuove informazioni sull’associazione tra il rischio di vitiligine, il trapianto e la malattia acuta da rigetto. I medici dovrebbero essere più consapevoli di questi rischi, attuando un approccio multidisciplinare per il monitoraggio, hanno sottolineato i ricercatori.

B. Chul Hwan, P. Hae Eun, K. Yeong Ho et al, Risk of Subsequent Vitiligo in Transplant Recipients With Comorbid Graft-vs-Host Disease, JAMA Dermatol. Published online December 13, 2023. doi:10.1001/jamadermatol.2023.4933