L’aspettativa di vita si è allungata; tuttavia non sempre una vita più lunga corrisponde ad una vita in salute, intesa non solo come assenza di malattia ma come benessere psico-fisico. In tal senso la medicina estetica, insieme a quella anti-aging può contribuire in modo importante al benessere dei pazienti anche, e forse soprattutto, se avanti con gli anni. Proprio per questo il 46° Congresso della Società italiana di Medicina Estetica – SIME, – come sempre insieme al 23° dell’Accademia italiana di Medicina Anti-Aging – AIMAA, al via dal 16 al 18 maggio a Roma presso il Convention Center “La Nuvola” ruoterà attorno al tema centrale “Healthspan versus Lifespan”, cioè aspettativa di vita in salute versus aspettativa di vita.
Il programma dell’edizione 2025
Un’edizione, quella 2025, presentata il 15 maggio in conferenza stampa presso l’Hotel Nazionale, da record sia per presenze sia per numero di relatori non solo nazionali ma anche stranieri. Un coinvolgimento, quest’ultimo, frutto di un intenso lavoro di costruzione di relazioni personali e professionali.
Oltre 100 le sessioni scientifiche, più di 700 gli speaker, tante le sessioni pratiche e, soprattutto, numerose le società scientifiche che hanno organizzato sessioni all’interno del congresso a testimonianza dell’estrema trasversalità della medicina estetica: ben 26 quelle nazionali, cui si aggiungono 7 sessioni organizzate da società scientifiche globali.
Il congresso «rappresenterà come sempre una importante occasione di dibattito e scambio» ha sottolineato il presidente SIME, Emanuele Bartoletti, nell’illustrare il denso programma della tre giorni in cui si parlerà di tempia, fili di sospensione, ridefinizione del bordo mandibolare, ma anche di pre-juvenation – «termine abusato in questi ultimi anni e che temo si usi per giustificare interventi e terapie di medicina estetica su soggetti troppo giovani» ha sottolineato il Presidente SIME. Al centro della scena anche gli esosomi, che rappresentano l’ultima frontiera della medicina rigenerativa e il futuro della medicina estetica. «Si parlerà anche di mani, décolleté, seno, dita e unghie, zone spesso dimenticate ma che sono importantissime perché ci si concentra troppo sul volto mentre sono questi ultimi quelli che dichiarano la vera età della paziente».
Verranno inoltre illustrate dalla Società italiana di Mesoterapia – SIM, le prime linee guida internazionali sulla mesoterapia. «Senza dimenticare il nostro impegno nel sociale – ha proseguito Bartoletti – un connubio tra medicina estetica e oncologia: abbiamo infatti siglato un accordo con la LILT per cui alcuni nostri soci si rendono disponibili a titolo assolutamente gratuito, a fornire consulenze a pazienti oncologici, su prevenzione delle possibili complicanze da chemio e radioterapia».
L’importanza di educare i giovani alla bellezza
La medicina estetica «è una medicina di prevenzione e manutenzione con la correzione solo se ce n’è bisogno» ha sottolineato Bartoletti. È quindi essenziale insegnare la bellezza autentica e naturale, partendo dai ragazzi. In tal senso, è stato ricordato il progetto “Laboratorio di Bellezza” condotto nelle scuole medie e superiore della Calabria il cui obiettivo era trasmettere una nuova idea di bellezza, libera dagli standard imposti dagli influencer e dalla rete. Nel corso del progetto si è parlato di solidarietà amicizia, ma anche body shaming e bullismo, con una risposta da parte dei ragazzi davvero sorprendente. Sulla scia di questa esperienza la SIME ha proposto al Ministero dell’Istruzione uno studio pilota per un programma educativo che promuova un concetto di medicina estetica basato sulla salute, sulla prevenzione e sul benessere fisico e psicologico.
Bartoletti ha però rivolto anche un altro appello alle istituzioni: la richiesta di una definizione della disciplina, di un percorso formativo, condiviso e riconosciuto e di un registro dei medici estetici, volto ad eliminare l’abuso della professione e garantire i pazienti.