I progressi tecnologici hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della terapia laser. Attualmente è disponibile un’ampia gamma di dispositivi laser, da sfruttare per il trattamento di lesioni del viso e del corpo. Tra questi, i laser a picosecondi (PS), che emettono impulsi di breve durata, hanno attirato l’attenzione dei ricercatori. Basati sui principi della fototermolisi selettiva, le durate di impulso ultrabrevi consentono di ottimizzare l’effetto terapeutico nel sito bersaglio, riducendo al minimo il rischio di danni ai tessuti vicini.
Meccanismi e potenzialità: la review
Un laser a picosecondi (PS) interagisce con vari tessuti attraverso due meccanismi principali: la rottura foto-termo-meccanica (PTMD) e la rottura ottica indotta dal laser (LIOB)
Originariamente impiegati principalmente per la rimozione dei tatuaggi, la versatilità ne ha esteso l’utilizzo al trattamento di diverse patologie cutanee, tra cui iperpigmentazione, cicatrici da acne, smagliature e segni di fotoinvecchiamento. Grazie alla durata ultrabreve dell’impulso, i laser a picosecondi (PS) colpiscono con successo le particelle di pigmento e stimolano il rimodellamento dermico, garantendo ai pazienti una soluzione sicura ed efficace per migliorare l’aspetto della pelle.
Il presente lavoro, pubblicato su Applied Sciences, offre una panoramica sulle applicazioni multidirezionali dei laser a picosecondi (PS). Nello specifico, la revisione si apre esplorando il meccanismo d’azione di tale tecnologia. Descrive poi i differenti tipi di laser a picosecondi (PS) disponibili e le condizioni dermatologiche che consentono di trattare (cicatrici post-acneiche, striae distensae, disturbi della pigmentazione e invecchiamento cutaneo).
Applicazione multidirezionale
L’introduzione del laser a picosecondi (PS) nella pratica clinica dermatologica segna un notevole progresso nel trattamento di un ampio spettro di problemi della pelle, tra cui disturbi della pigmentazione, cicatrici da acne, striae distensae e segni di invecchiamento, con un rischio minimo di effetti collaterali. Attualmente sono stati sviluppati dispositivi che adoperano impulsi a picosecondi con lunghezze d’onda di 532, 670, 730, 755, 785 e 1064 nm. Questi si distinguono non solo per la lunghezza dell’onda emessa, bensì anche per la durata dell’impulso e la potenza di picco.
I laser a picosecondi (PS) possono essere dotati di lenti specializzate capaci di frazionare l’energia emessa. A seconda del tipo di lente, sono classificati in sistemi con array di lenti diffrattive, microlenti e matrici ottiche olografiche. La scelta del laser dipende dalle caratteristiche delle lesioni e dal tipo di pelle del paziente.
Studio: Kroma-Szal A, Pawlaczyk M, Urbańska M, Cieślawska J, Sobkowska D, Pordąb I, Gornowicz-Porowska J. Medical Applications of Picosecond Lasers for Removal of Non-Tattoo Skin Lesions—A Comprehensive Review. Applied Sciences. 2025; 15(9):4719. https://doi.org/10.3390/app15094719