La blefaroplastica è tra le procedure di ringiovanimento perioculare più frequenti progettate per ripristinare un aspetto giovanile e riposato rimuovendo la pelle in eccesso, riposizionando o asportando il grasso orbitale e contrastando la lassità della muscolatura sottostante. L’obiettivo finale è di migliorare i risultati estetici e, per alcuni pazienti, massimizzare l’acuità visiva, rimuovendo le ostruzioni formate dalla dermatocalasi.

La letteratura mette, tuttavia, sempre più in primo piano la perdita di volume post blefaroplastica come una preoccupazione primaria e spesso trascurata.

Acido ialuronico post blefaroplastica

I filler di acido ialuronico (HA) hanno guadagnato popolarità crescente come tecnica di ripristino del volume post blefaroplastica minimamente invasiva, reversibile ed efficace, in particolare nei casi in cui la carenza di tessuti molli porta ad insoddisfazione estetica.

L’acido ialuronico è un glicosaminoglicano presente naturalmente nella matrice extracellulare con un’elevata capacità di legare l’acqua e un’elevata viscoelasticità, peculiarità che lo confermano un candidato ideale per l’aumento e l’idratazione dei tessuti molli.

Le speciali caratteristiche reologiche, quali aderenza, elasticità e resistenza agli enzimi, lo rendono efficace nel ristabilire i contorni periorbitali con un basso rischio di ipercorrezione o migrazione.

È stato, inoltre, dimostrato che l’acido ialuronico influenza l’attività dei fibroblasti e il rimodellamento del collagene, impattando sull’ottimizzazione della guarigione postoperatoria e sull’integrazione dei tessuti dopo l’intervento.

Acido ialuronico e regione periorbitale

Il suo ruolo nella regione periorbitale va oltre la semplice sostituzione del volume: la sua applicazione è stata associata al miglioramento dell’elasticità della pelle, dell’idratazione e del rimodellamento dermico, determinando un decremento dei cambiamenti strutturali e della cavità post blefaroplastica.

Il presente lavoro, pubblicato sul Journal of Clinical Medicine, valuta criticamente l’efficacia, la sicurezza e gli aspetti tecnici dell’acido ialuronico nel contesto dei risultati della blefaroplastica.

Nello specifico, è stata condotta una revisione sistematica per valutare l’uso di acido ialuronico e ialuronidasi per il ringiovanimento del volume post blefaroplastica e il trattamento delle complicanze.

Sono stati considerati studi che descrivono la tecnica di iniezione, l’intervallo di tempo tra blefaroplastica e iniezione, il mantenimento volumetrico, il tasso di complicanze, i risultati estetici e funzionali e i punteggi di soddisfazione del paziente. Il rischio di bias è stato stimato con lo strumento ROBINS-I.

Per quanto riguarda le dimensioni del campione, i cinque studi hanno incluso da 5 a 109 pazienti di età compresa tra i 31 e i 76 anni, con intervalli di follow-up da un mese a sette anni. In alcune indagini, le donne rappresentavano l’86% dei partecipanti.

Tecniche a confronto

L’iniezione di acido ialuronico ha ripristinato con successo un volume significativo, con una ritenzione persistente per oltre dodici mesi nella maggior parte dei casi.

L’iniezione preoperatoria ha determinato una grande soddisfazione del paziente nel breve periodo e non è stata associata a gravi complicanze. Quella ritardata ha causato lievi distorsioni in alcuni interventi di revisione.

Il lipofilling ha mostrato un tasso ridotto di complicanze (12%) se paragonato alla blefaroplastica isolata (20%), suggerendone l’utilità come procedura adiuvante per il ripristino del volume.

La ialuronidasi ha trattato con successo l’edema recalcitrante, con miglioramenti dal 50% al 100%, mentre l’applicazione di microneedling RF adiuvante ha consentito la remissione completa (100%) nei soggetti con trattamenti multipli.

L’applicazione dell’imaging ecografico ha reso le misurazioni più precise, sebbene i metodi di valutazione clinica fossero considerevolmente eterogenei tra le ricerche.

In conclusione, l’acido ialuronico risulta efficace in termini di efficiente ripristino del volume post blefaroplastica, soprattutto quando tecnica, tempo e selezione del filler sono meticolosamente ottimizzati. Rispetto al lipofilling, è considerato più sicuro per la reversibilità e la minore probabilità di eventi vascolari avversi.

La considerevole variabilità nel tipo di filler, nella quantità, nel momento di somministrazione e nell’analisi dei risultati limita, però, le raccomandazioni cliniche conclusive. L’uso di ialuronidasi è un approccio correttivo funzionale per ipercorrezione o edema in corso.

Safia A, Abd Elhadi U, Merchavy S, Batheesh R, Bathish N. Role of Hyaluronic Acid in Post-Blepharoplasty Volume Restoration and Complication Management: A Systematic Review. Journal of Clinical Medicine. 2025; 14(13):4572. https://doi.org/10.3390/jcm14134572