Applicazioni non convenzionali del Pulsed Dye laser

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Discussione

Il Pulsed Dye laser (FPDL) è stato il primo laser ad utilizzare il concetto della fototermolisi selettiva per il trattamento di condizioni dermatologiche. La fototermolisi selettiva superficiale del FPDL, esprime la capacità di produrre un danno termico mirato alle strutture ricche di emoglobina senza coinvolgere le strutture attraversate prima di raggiungere il bersaglio.

La prima applicazione di questo concetto è stato proprio il trattamento dei Port Wine Stains (PWS). La forte selettività di questa sorgente per il tessuto vascolare ha esteso quindi l’applicazione a molti disordini dermatologici sostenuti da una componente vascolare dimostrabile e raggiungibile anche se non primitivamente vascolari. Questa intuizione associata ai recenti progressi della tecnologia del FPDL (uso di diametri maggiori e di energie stabili ed elevate) consente di trattare con sempre maggiore successo le classiche indicazioni vascolari superficiali e le indicazioni non convenzionali di cui è stato oggetto il nostro studio. L’indicazione all’utilizzo del Dye laser 595 nm risulta particolarmente interessante in riferimento alla possibilità di applicazione senza rischi in pazienti cardiopatici, o che utilizzano farmaci anticoagulanti o che non possono essere sottoposti ad anestesia in preparazione a intervento chirurgico. Anche la localizzazione di patologie in sedi critiche o particolari come la punta del naso, le ali nasali, la regione periungueale e le aree ano-genitali, o quando si deve evitare comunque un esito cicatriziale possibile con altre tecniche (trattamento di cicatrici ipertrofiche o cheloidi del volto o del decolleté) orienta all’uso del FPDL come valida alternativa terapeutica. Per la maggior parte delle lesioni citate, il successo del trattamento con Dye laser risiede nel fatto che esse contengono un numero maggiore di vasi sanguigni dilatati che rappresentano il target della terapia. Il meccanismo d’azione del FPDL si basa sulla distruzione specifica di vasi anomali presenti nelle lesioni stesse (sindrome di Pringle-Bourneville, angiocheratoma circoscritto e striae rubrae) o su una trombosi selettiva dei vasi con la conseguente cancellazione dell’apporto nutritivo alla lesione (verruche, sarcoma di Kaposi, iperplasia angiolinfoide).

Per quanto riguarda le cicatrici ipertrofiche e i cheloidi la scelta del FPDL risiede nel fatto che la proliferazione vascolare svolge un ruolo chiave nella formazione delle cicatrici e dei cheloidi. Il Dye laser causando una distruzione selettiva di questa proliferazione vascolare, provoca una ipoperfusione e ipossia nel tessuto, riscaldamento delle fibre collagene con dissociazione dei legami disolfuro e conseguente riallineamento delle fibre di collagene. I trattamenti sono stati generalmente ben tollerati e le reazioni avverse sono state modeste o del tutto assenti (si segnalano transitorie iperpigmentazioni). Il Pulsed Dye laser 595 nm rappresenta un metodo di trattamento sicuro, ben tollerato ed efficace e può essere considerato un’alternativa o un trattamento complementare per lesioni resistenti o quando controindicazioni sconsigliano l’uso di altre terapie.